Tutta la solitudine della sicurezza
Nessuno è solo - volume - 10 -
Questo è il decimo appuntamento dedicato alla quarantena e come affrontarla al meglio
I precedenti articoli
Qui potete trovare le indicazioni generali sulle emozioni di adulti e bambini durante l'isolamento.
A questo link trovate tutti i contributi della precedente raccolta "tempi duri" dedicata agli adulti.
[ volumi "nessuno è solo" da 1 a 4 ]
In questa pagina trovate tutti i contributi della precedente raccolta "tempi duri" dedicata ai bambini. [ volumi "nessuno è solo" da 5 a 8 ]
Qui l'intervento della dottoressa Bellini, il volume 9.
Nessuno è solo - volume 10 - con:
Valentina Picchi
Psicoterapeuta
Formatrice ed esperta in tecniche psicosomatiche
Valentina ci aiuterà ad entrare, (in punta di piedi), nelle famiglie che hanno figli adolescenti.
Stiamo vivendo una condizione planetaria molto particolare e dolorosa a causa di questo nemico invisibile, Covid19, che ci incalza come uno tsunami, causandoci a più livelli psichici una tempesta emotiva mai sperimentata prima, proprio perché nessuno è escluso. Stiamo sperimentando tutti insieme paure, ansie, speranze, aspettative, incertezze nei vari stadi della nostra vita. Si è parlato molto di come spiegare ai nostri bambini ciò che ci sta succedendo e abbiamo cercato di raccontare a cosa sono dovuti tutti i cambiamenti adattogeni, dovuti alla situazione che stiamo vivendo.
Ognuno è solo sul cuore del mondo
La mia riflessione in questo momento va ad un'altra fascia d’eta: agli adolescenti e quindi , soprattutto, ai miei pazienti adolescenti. In questo tempo di isolamento forzato e al conseguente cambiamento che ha portato nella loro vita personale, scolastica e familiare credo che stiano pagando, (e pagheranno), un prezzo molto caro. Nella condizione normale la vita di molti ragazzi è stata travolta e per loro non è facile riorganizzarsi e riadattarsi in una fase evolutiva già di per sé complessa e ricca di continui cambiamenti.
Il mio pensiero è rivolto a due fenomeni dilaganti tra gli adolescenti che, personalmente, da un punto di vista clinico, mi colpiscono maggiormente quali la depressione e il ritiro sociale.
io &...ciò che potrei diventare
La giovinezza dovrebbe essere l’apice della pulsione di vita, e invece osserviamo la tendenza di molti giovani a ritirarsi dalla vita, a evitarla. Infatti sappiamo quanto la socializzazione o, per meglio dire, il gruppo dei pari, in adolescenza, assuma forma e valenze nuove e centrali per il percorso di crescita e la costruzione dell’identità. Quando pensiamo ad un adolescente, in effetti, lo immaginiamo insieme ad altri adolescenti, immerso in un gruppo.
L'adolescente ha molto più bisogno del gruppo, rispetto a tutte le altre fasce di età coinvolte!
Chi sono gli "altri"?
In questo momento internet rimane l’unico “contatto” con l’altro. L’altro quando è rappresentato dalla scuola, rimane un'opportunità preziosa: anche nei casi sopracitati di ritiro sociale o di ragazzi iperconessi, essa rimane uno spartiacque cruciale per il “bagno sociale” che essa rappresenta. Diviene quindi fondamentale per la costruzione del proprio sé e che, al momento, avviene solamente attraverso uno schermo.
Quando l'altro è il proprio terapeuta, esso garantisce un contatto tramite la comunicazione online: per loro, è indubbiamente quella meglio conosciuta, ma appunto per questo ci possono essere delle criticità perché la terapia online rischia di rientrare nella “normalità”.
Gli amici, infine, utilizzano il medesimo canale.
Detto ciò va da se che questa “bolla” in cui sono immersi può acuire quei disagi già presenti, o in altri casi, favorire lo sviluppo di altri.
Cosa possiamo fare?
La cosa fondamentale è ascoltarsi e aprire un dialogo che non sia giudicante. Divengono fondamentali alcuni aspetti:
Provare a fare attività tutti insieme, provando ad intercettare gli interessi dei ragazzi.
Manteniamo salde alcune regole: non svegliarsi tardi, mangiare tutti insieme attorno al tavolo e regolamentare il tempo sui dispositivi internet.
Impostare un ”piano giornaliero” con tempi certi di condivisione ma anche di intimità. E' importante provare a pianificare una giornata perchè grazie all'organizzazione è possibile una più facile condivisione.
L'esistenza di compiti stabiliti può aiutare ad evitare dei conflitti.
Colgo l'occasione per girare alla dott.ssa Picchi alcune domande molto diffuse in questo periodo.
- Mio figlio dice continuamente di annoiarsi...gironzola per casa o rimane metà giornata disteso sul divano. Che fare?
"Ricordate la noia di questi giorni può essere una buona occasione per imparare a stare con se stessi, imparare a "sentirsi" e a riconoscere i propri bisogni. Il vuoto non implica necessariamente angoscia, anzi, è una dimensione che andrebbe vissuta, accolta è può rappresentare anche lo spazio per sperimentare la propria creatività".
- Sta delle ore a chattare e videochiamare. Se proviamo a mettere dei limiti, va su tutte le furie e dice che è il solo modo che ha per stare "in compagnia"!
"È fondamentale quindi stabilire dei limiti nell'utilizzo dei dispositivi virtuali riconoscendone però il loro valore soprattutto in questo momento. Quindi sì alle video chiamate con amici o partner, chiaramente con la scuola, ma provando a darsi un tempo. Un tempo che deve essere prestabilito a priori".
- Facciamo programmi con tabelle orarie e caselle colorate, ma alla fine non le rispetta...
"Il genitore deve cercare di supportare la loro spinta all'autonomia invogliando i figli adolescenti a impegnarsi nell'organizzazione delle loro giornate. Tutto questo sarà maggiormente possibile se anche i genitori riescono ad avere una giornata scandita nelle varie attività cosi da essere da esempio nella gestione. La parola d'ordine deve essere “liberare la creatività”, ma questo vale per tutti, adolescenti e non (giardinaggio, pittura, cucinare, bricolage ecc)"
Avete altre domande per Valentina? Potete scriverle usando al mail sottostante
Per prendere contatti: picchi.v@gmail.com
Grazie a tutti, a presto.
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