Cuentos de guerra
Bocchi Francesca
Cuento en español
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La guerra è stata una cosa brutta. Io avevo due anni quando mio padre è partito per la guerra. Non c’erano pullman, non c’erano mezzi dove abitavamo, però mi ricordo che è andato col traino, quello che portava le persone da un paese all’altro. Ricordo che mia madre mi teneva per mano e aveva mia sorella, che al tempo era piccola, in braccio. Ci siamo salutati, e per cinque anni non abbiamo più rivisto mio padre. Dopo circa cinque anni e mezzo, nel 1946 è tornato. Io ero l’unico maschio della famiglia, quindi andavo in campagna a prendere la legna, una o due volte al giorno, perché non riuscivo a portarne tanta tutta insieme, avevo soltanto sette anni. La legna serviva per accendere il fuoco, per cucinare, quindi io già quando avevo tre anni andavo in campagna a prendere delle fascine per cucinare, perché non c’erano uomini, erano tutti in guerra o al militare. Quando con la tessera ci davano un po’ di pasta io andavo anche a fare la fila, ma non sempre c’era qualcosa. Inoltre mia madre metteva qualcosa da parte nel caso tornasse mio padre, lo aspettava sempre.
C’è stato un periodo in cui non ci davano cibo, e c’erano i tedeschi accampati vicino casa mia, loro avevano da mangiare, avevano tutto, e buttavano il pane nel recinto dei maiali. Io ero troppo piccolo per salire dove c’erano i maiali, quindi ci saliva un mio amico che aveva tre anni in più di me, quindi lo aspettavo sotto e raccoglievo il pane che mi lanciava, e lo avvertivo con un fischio se arrivavano i tedeschi. Vicino c’era anche un camion di patate, i tedeschi ne mangiavano tante, e con lo stesso amico siamo andati a prenderne alcune. Lui come sempre è salito e le buttava giù a me, ma ad un certo punto è arrivato un tedesco ed è partito con il ragazzino sopra. Dopo due ore il tedesco l’ha riportato, facendo finta di non essersi accorto di niente.
Dormivamo tutti in una stanza, una notte c’era un lumino acceso e un tedesco bussò alla porta e iniziò a dire “lamp ship”, cioè diceva di spegnere la luce perché se gli aerei l’avessero vista ci avrebbero bombardati.Una notte siamo scappati dalle case perché bombardavano, un signore è stato colpito da dei proiettili di striscio.
Un giorno, nel 1946 tornavo dalla campagna con le fascine, e incontrato un mio amico per strada mi disse “Paolo è tornato tuo padre!”. Fu fatto prigioniero dagli americani, in Francia.