Ho perso le parole
con:
Due parole sulla logopedia
Un percorso logopedico prevede la progettazione di un intervento personalizzato, costruito ad hoc sui punti di forza e le difficoltà del singolo individuo e quindi non attuabile tramite questa rubrica. Ho cercato, però, di individuare alcune attività relative al linguaggio, utili per tutti i bambini: grandi e piccoli, ma soprattutto con o senza difficoltà specifiche.
In particolare il lessico, spesso sottovalutato o dato per scontato, è uno degli ambiti del linguaggio che più si presta ad attività trasversali.
Cos'è il lessico?
La competenza lessicale (o lessico) è il repertorio di parole che ogni persona possiede, il suo “vocabolario”. Potremmo definirlo anche come la quantità di nomi che ogni persona è in grado di attribuire a oggetti/cose/persone/ecc.
Il lessico, però, è indissolubilmente legato alla semantica! già…perché non basta dare delle “etichette” alle cose, è fondamentale anche conoscerne il significato: sapere a cosa serve, di cosa è fatto, come si usa ecc.; in modo da poterlo mettere in relazione con le altre “etichette” e creare, così, delle reti non più di parole bensì di concetti connessi fra loro (un po’ come la tela di un ragno).
Perciò, già da questa breve definizione, possiamo capire quanto questa abilità sia fondamentale nei bambini piccoli che stanno ancora acquisendo il linguaggio: se non so come si chiama quella cosa, non posso denominarla e se non possiedo un buon numero di parole “pronte all’uso” non posso costruire frasi; ma anche nei bambini più grandi che frequentano la scuola primaria: per narrare, esporre, riassumere, scrivere temi, ecc. più vocaboli ho a disposizione più possibilità avrò per esprimere ed organizzare al meglio i concetti
Come incentivare questa abilità?
Per promuovere nei nostri bimbi queste abilità possiamo proporre semplici attività che li aiuteranno ad esercitare il lessico, ma che, allo stesso tempo, coinvolgeranno e alleneranno le abilità cognitive più “alte” che stanno alla base di qualsiasi apprendimento (attenzione, concentrazione sul compito, memoria, ragionamento, capacità di astrazione, categorizzazione, problem solving). E per farlo non ci servirà nessun materiale particolare, semplicemente ci basterà utilizzare in modo diverso i loro giochi!!
Infatti per i più piccoli (3, 4 anni) ci occorre semplicemente radunare i giochi sparsi per la casa e proporre le seguenti attività.
Gioco 1 - Il piccolo detective
Materiale necessario: 10/15 oggetti giochi di legno o plastica appartenenti a diverse categorie.
Età di riferimento: dai 2 anni in poi ( a seconda delle complessità delle richieste)
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Questo gioco è utile per incentivare da parte del bambino la conoscenza della funzione/delle caratteristiche degli oggetti, oltre che il loro nome.
Chiediamo al bambino di darci l’oggetto con le caratteristiche che gli indichiamo noi:
<<Dammi un animale della fattoria>>
<<Dai, aiutami a cercare una cosa che serve per mangiare>>
<<Sapresti trovare una frutta?>>
Ma possiamo anche aumentare la difficoltà chiedendo, ad esempio:
<< Dammi un animale che miagola/vola/nuota>>
<<Vorrei una cosa che sta in cucina, ma non si mangia/beve>>
<<Hai trovato una cosa con le ruote, che serve per spostarsi da un posto a un altro?>>
Nel consegnarcelo il bambino dovrà anche denominare l’oggetto in questione o potremo farlo insieme.
Se il bambino non coglie subito il target giusto, possiamo dargli ulteriori “indizi” dicendogli magari il colore dell’oggetto in questione o ricordandogli esperienze vissute in prima persona
(<<Ti ricordi? Lo usa anche la nonna per fare da mangiare!>> piuttosto che: <<lo usi anche tu per bere l’acqua!>>)
Gioco 2 - Ognuno a casa sua
Durata stimata: 5/10 minuti - a seconda delle età.
Materiale necessario: 15/20 oggetti appartenenti a 2/3 categorie diverse e 2/3 scatole o cestini oppure creiamo dei “recinti”.
Età di riferimento: dai 3 anni in poi ( a seconda delle complessità delle richieste)
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Il gioco consiste nel dividere gli oggetti per categorie, denominandoli quando si prendono in mano. Il suo obiettivo principale è quello, appunto, di saper categorizzare ovvero confrontare più elementi fra loro e saperne riconoscere l’appartenenza o meno a un gruppo, in base alle caratteristiche comuni o, al contrario, alle diversità.
Ogni oggetto andrà nella sua casa: gli animali con gli animali, la frutta con la frutta, la verdura con la verdura, ecc.
Se il bambino si sbaglia potremo indirizzarlo facendolo riflettere, ad esempio, sulle proprie esperienze quotidiane:
<<Sei proprio sicuro che la mela sia una verdura? La mangi insieme alla bistecca come l’insalata?>>
Anche qui possiamo variare la difficoltà del compito (ad esempio fornendo tutti animali ma dividendoli per sottocategorie come: fattoria, bosco, mare, cielo) e il tipo di categorizzazione: possiamo chiedere di suddividere gli oggetti per colore ( tutte le cose rosse, tutte le cose gialle…), per forma, (cose rotonde, cose quadrate); per funzione, (cose che servono per mangiare e cose che si mangiano, cose che servono per bere e cose che si bevono, giochi che si fanno in casa e giochi che si fanno all’aperto); per materiale, (cose di legno, cose di vetro, cose di plastica); per caratteristiche qualitative, (ad esempio cibi dolci e cibi salati, bevande calde e fredde, cose dure e morbide).
Gioco 3 - Indovina cos'è!
Durata stimata: 5/10 minuti - a seconda delle età.
Materiale necessario: 10 oggetti di diverse categorie dentro un sacchetto.
Età di riferimento: dai 3 anni in poi ( a seconda delle complessità delle richieste)
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Anche in questo gioco andremo a sollecitare l’abilità di categorizzazione del nostro bambino ma non solo, infatti qui saranno fondamentali anche un adeguato accesso al lessico e la capacità di individuare le informazioni importanti/pertinenti, nonché il ragionamento, l’abilità di astrazione, (il bambino non vede l’oggetto perciò deve riuscire a pensarlo, ad immaginarlo nella mente), la memoria e l’attenzione.
A turno, adulto e bambino dovranno pescare un oggetto dal sacchetto senza farsi vedere dall’altro. Dopodiché quello dei due che non ha pescato, dovrà porre delle domande all’altro per cercare di indovinare l’oggetto nascosto, (meglio che l’adulto sappia tutti gli oggetti contenuti nel sacchetto, in modo da indirizzare il bambino che starà nascondendo l’oggetto).
Per i più grandicelli (5/6 anni) possiamo proporre le stesse attività ma utilizzando le figure invece degli oggetti reali.
Per i grandi (scuola primaria) ci basteranno foglio e matita: infatti possiamo semplicemente proporre le attività precedenti, ma in forma scritta: chiedendo quindi al bambino di scrivere (<<scrivi il nome di 10 animali, ecc>>
Gioco 4 - Trova l'intruso
Durata stimata: 5/10 minuti - a seconda delle età.
Materiale necessario: carta e matita
Età di riferimento: dagli 8 anni in poi ( a seconda delle complessità delle richieste)
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Per ogni riga scriviamo 5 parole e il bambino dovrà cancellare quella che non rientra nella stessa categoria delle altre. In un secondo momento potremo anche chiedergli di spiegarci perché non va bene.
es:
gufo scoiattolo lupo balena volpe
Gioco 5 - Indovina chi
Durata stimata: 10/15 minuti -
Materiale necessario: uno dei due giochi da tavolo sotto indicati.
Età di riferimento: dagli 8 anni in poi
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Il famoso gioco aiuterà il nostro bambino a confrontare, ragionare, gestire più informazioni contemporaneamente, ma anche: descrivere, dare informazioni corrette e quindi, prima ancora, saper selezionare i dati importanti. Esiste anche un altro gioco in commercio che si basa sugli stessi criteri, ma coinvolge diverse categorie di parole.
Gioco 6 - Nomi, Cose, Città
Durata stimata: 10/15 minuti -
Materiale necessario: carta e matita
Età di riferimento: dagli 8 anni in poi ( a seconda delle complessità delle richieste)
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Anche in questo caso ci basteranno foglio e matita per allenare il nostro bambino a “pensare per categorie” ma allo stesso tempo lo faremo lavorare anche sulla fonologia: infatti il gioco consiste non solo nel trovare nomi per ogni categoria, ma anche nomi che inizino con la lettera indicata.
Potremo variare la difficoltà a seconda delle abilità del nostro bambino, proponendo categorie “più difficili” o, addirittura, utilizzare questo gioco come opportunità di ripasso per alcune materie.
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