Il Vetro di sicurezza
Vetro antiproettile
Il vetro antiproiettile (anche noto come vetro balistico o armatura trasparente) è un tipo di materiale resistente ma otticamente trasparente che è particolarmente resistente alla penetrazione quando colpito da proiettili, ma come tutti gli altri materiali noti, non è completamente impenetrabile. Di solito è fatto da una combinazione di due o più tipi di vetro, uno fisso e uno morbido. Lo strato morbido rende il vetro più elastico, in modo che possa flettere invece di esplodere. Un altro metodo di costruzione, che sta diventando rapidamente popolare, è l'uso di laminati di sicurezza come una pellicola sulla superficie interna del vetro ordinario. Questo, quando legato con l'applicazione di un adesivo sensibile alla pressione e completamente indurito, fornisce una protezione simile al vetro antiproiettile multistrato. La chiarezza ottica è molto migliore e risulta senza tinta, con uno spessore e peso ridotti del 50-70%, e il processo può essere eseguito anche su finestre resistenti.
La costruzione del vetro antiproiettile
Il vetro antiproiettile è di solito costruito utilizzando policarbonato, termoplastica, e strati di vetro stratificato..[2] La capacità del vetro stesso di resistere ad urti viene migliorata dal processo di tempratura. Quando trattato con riscaldamento e raffreddamento o con processi chimici, il vetro diventa molto più forte. La plastica nei progetti laminati offre anche la resistenza agli urti provocati da violenza fisica da martelli, asce, e così via. La plastica offre poco in termini di resistenza antiproiettile. Il vetro, che è molto più duro della plastica, appiattisce il proiettile, e la plastica si deforma, assorbendo il resto dell'energia e previene la penetrazione del proietto. La capacità dello strato di policarbonIl vetro antiproiettile si ottiene accoppiando fra di loro due o più lastre di vetro di spessore variabile da 6 a 10 millimetri, tra le quali viene interposto e incollato uno strato di elastomeri, come poliuretano o polivinilbutirrale, sostanze che hanno una grande elasticità e una grande resistenza alla trazione, ma sono perfettamente trasparenti. Sono questi che impediscono al vetro di rompersi quando è colpito da un proiettile, perché letteralmente si “aggrappano” tenacemente alla superficie della lastra e impediscono che essa ceda sotto l’urto. Per essere accoppiate con l’elastomero, le lastre di vetro vengono pulite e asciugate completamente con appositi macchinari, quindi vengono assemblate alternando vetro ed elastomero. I pannelli sono fatti passare poi tra rulli e portati a una determinata temperatura: la pressione dei rulli e il calore eliminano ogni traccia di aria fra gli strati e fanno incollare fortemente l’elastomero alle due superfici di fermare proiettili con energia variabile è direttamente proporzionale al suo spessore, e vetro blindato di questo tipo può essere spesso fino a tre centimetri.[4]
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prodotto da:
Francesco De Angelis e Victor Chitoroaga