BREAK.GUIDE Bambini in Viaggio
Fai vivere l'avventura del viaggio ai più piccoli

In questo numero:
Redazionale - LA STORIA DEL CARNEVALE - Andrea
Libri intramontabili
Speciale CAMPER
Eventi per Regione
- Eventi, eventi, ancora eventi
- Sport Bambino
- Curiosità
- Film, Animazione, Cartoni
- Una Fiaba per i più piccoli
- Break Guide "GREEN"
- Universo Mamma
- S C U O L A
- Come mi vesto?
- Storie di libri
- Corsi...corsi...corsi - TEMPO PER CREARE - Laura
- Cibo: istruzioni per l'uso
- Musica
- Tutte le Riviste già pubblicate
REDAZIONALE - LA STORIA DEL CARNEVALE
Le maschere, i carri, le figure storiche del Carnevale, Parte tutto da tradizioni pagane, feste che avvenivano prima dei Greci, ma che ai bambini non interessano. Guardando sempre dal basso verso l’alto, i bambini vedono i colori, le forme delle maschere sempre in controluce. L’emozione vissuta si sprigiona già osservando nei negozi i primi pacchetti di coriandoli, di stelle filanti, ed oggi purtroppo anche delle bombolette di schiuma.
La cornice è sempre particolare, nelle città che vivono fortemente questa tradizione, molti mesi prima dell’evento, si decidono i temi da affrontare, e su questi temi si stabiliscono le maschere da realizzare, i vestiti, gli accessori. Se parliamo di carri, anche dei movimenti, e di dove si troveranno i mascherati che accompagneranno il carro.
Il carnevale è caratterizzato da abbuffate, musica e canti, tanti colori, momenti di gioia, e di sconforto, momenti di ricordo, momenti da ricordare. In ognuno di noi, come nei nostri bambini, troveranno spazio memorie storiche, fatte di odori, sapori, immagini, suoni, che ci porteremo dietro per tutta la vita, come un cassetto della memoria, dove andare ogni tanto a ripescare un ricordo felice.
Le bambine vivono le giornate in maschera con il desiderio della Principessa, i maschietti o sono supereroi, oppure diventano pistoleri in tutte le salse.
Mi soffermerò sulle maschere tradizionali, per raccontare ai nostri bimbi, qualcosa che i loro genitori e nonni hanno vissuto, e che si stà perdendo come memoria storica.
Buon carnevale a tutti, tradizionali e non, in questi giorni di voglia di festa.
[Andrea]
ARLECCHINOC’era una volta un bambino bergamasco chiamato Arlecchino, viveva in povertà con la sua mamma in una piccola casetta. Per Carnevale la sua scuola organizzò una festa in occasione della quale tutti i bambini dovevano vestirsi in maschera. Le mamme cucirono splendidi vestiti per i propri bambini ma non quella di Arlecchino: non aveva i soldi necessari per comprare la stoffa. Il giorno della festa era ormai prossimo e vedendo Arlecchino così triste, le mamme degli altri scolari decisero di regalare un pezzo della stoffa dei loro vestiti al bambino. L’abito di Arlecchino divenne così il più colorato ed originale mai realizzato grazie alla generosità altrui. Questa che vi abbiamo appena narrato è la favola legata proprio alla maschera di Arlecchino che, in realtà, affonda le sue radici nell’antica ritualità agricola e prende forma vera e propria con la Commedia dell’Arte discendendo direttamente da Zanni. Tra le maschere più famose ed amate, Arlecchino è un servo decisamente pigro ma, al tempo stesso, agile, vivace e dalla battuta pronta, in alcuni casi persino sboccato; con il suo fare burlone e scapestrato si ingegna nell’architettare truffe e imbrogli destando sempre una certa simpatia visti i continui fallimenti incontrati. | BRIGHELLAProprio come Arlecchino, anche Brighella è nato a Bergamo ed è qui che diviene un servo astuto, opportunista e senza scrupoli. Come suggerisce il suo stesso nome è un attaccabrighe, bugiardo come pochi e sempre intento ad escogitare inganni e frodi per raggirare il prossimo. Brighella è inoltre un abile musicista, cantante e ballerino, si destreggia perfettamente in diversi ruoli, cambiando spesso anche mestiere, ed è perennemente al centro di intrighi e complotti. La maschera di Brighella deriva anch’essa dal celebre volto dello Zanni e, tra i personaggi principi della Commedia dell’Arte, si evolve ulteriormente fino al settecento quando il teatro lo trasforma in un fedele domestico attento ai desideri del padrone. | BALANZONEForse meglio conosciuto come il Dottor Balanzone, questa maschera è originaria di Bologna ed incarna pedanteria e superbia. Balanzone, a seconda dei casi, può essere un medico oppure un giurista, indossa la toga e si esprime non soltanto in dialetto bolognese ma ama citazioni in lingua antica, latina in particolare, che tuttavia spesso di rivelano scorrette o più semplicemente “maccheroniche”. Questo simpaticissimo personaggio si esprime in maniera prolissa convinto di essere un grande letterato conoscitore di molteplici scienze umane, dispensa consigli, offre insegnamenti ma, in realtà, il più delle volte ama utilizzare parole dotte infilandole l’una dietro l’altra senza un nesso logico. Brontolone per eccellenza, Balanzone non perde occasione per dare il via ai suoi leggendari sproloqui spesso del tutto fuori contesto. |
ARLECCHINO
C’era una volta un bambino bergamasco chiamato Arlecchino, viveva in povertà con la sua mamma in una piccola casetta. Per Carnevale la sua scuola organizzò una festa in occasione della quale tutti i bambini dovevano vestirsi in maschera. Le mamme cucirono splendidi vestiti per i propri bambini ma non quella di Arlecchino: non aveva i soldi necessari per comprare la stoffa. Il giorno della festa era ormai prossimo e vedendo Arlecchino così triste, le mamme degli altri scolari decisero di regalare un pezzo della stoffa dei loro vestiti al bambino. L’abito di Arlecchino divenne così il più colorato ed originale mai realizzato grazie alla generosità altrui.
Questa che vi abbiamo appena narrato è la favola legata proprio alla maschera di Arlecchino che, in realtà, affonda le sue radici nell’antica ritualità agricola e prende forma vera e propria con la Commedia dell’Arte discendendo direttamente da Zanni. Tra le maschere più famose ed amate, Arlecchino è un servo decisamente pigro ma, al tempo stesso, agile, vivace e dalla battuta pronta, in alcuni casi persino sboccato; con il suo fare burlone e scapestrato si ingegna nell’architettare truffe e imbrogli destando sempre una certa simpatia visti i continui fallimenti incontrati.
BRIGHELLA
Proprio come Arlecchino, anche Brighella è nato a Bergamo ed è qui che diviene un servo astuto, opportunista e senza scrupoli. Come suggerisce il suo stesso nome è un attaccabrighe, bugiardo come pochi e sempre intento ad escogitare inganni e frodi per raggirare il prossimo. Brighella è inoltre un abile musicista, cantante e ballerino, si destreggia perfettamente in diversi ruoli, cambiando spesso anche mestiere, ed è perennemente al centro di intrighi e complotti.
La maschera di Brighella deriva anch’essa dal celebre volto dello Zanni e, tra i personaggi principi della Commedia dell’Arte, si evolve ulteriormente fino al settecento quando il teatro lo trasforma in un fedele domestico attento ai desideri del padrone.
BALANZONE
Forse meglio conosciuto come il Dottor Balanzone, questa maschera è originaria di Bologna ed incarna pedanteria e superbia. Balanzone, a seconda dei casi, può essere un medico oppure un giurista, indossa la toga e si esprime non soltanto in dialetto bolognese ma ama citazioni in lingua antica, latina in particolare, che tuttavia spesso di rivelano scorrette o più semplicemente “maccheroniche”.
Questo simpaticissimo personaggio si esprime in maniera prolissa convinto di essere un grande letterato conoscitore di molteplici scienze umane, dispensa consigli, offre insegnamenti ma, in realtà, il più delle volte ama utilizzare parole dotte infilandole l’una dietro l’altra senza un nesso logico. Brontolone per eccellenza, Balanzone non perde occasione per dare il via ai suoi leggendari sproloqui spesso del tutto fuori contesto.
BEPPE NAPPAServo sciocco e svogliato che non perde occasione per combinare guai, Peppe Nappa è una maschera siciliana amante del cibo e con una certa predilezione per la scrocconeria affermandosi come il fannullone per eccellenza. Viene spesso punito per le sue marachelle ed indossa una casacca con maniche lunghissime alquanto datata. Si tratta di una delle maschere più antiche dalla tradizione della Commedia dell’Arte e si afferma proprio in concomitanza con la sua nascita, all’incirca nella seconda metà del XVI secolo. Il nome “nappa” deriva dal dialetto siciliano e vuol dire “toppa” riferendosi agli abiti laceri e rattoppati simbolo per eccellenza della povertà. Peppe Nappa è la maschera simbolo del Carnevale di Sciacca che annualmente gli dedica un carro in occasione della tradizionale sfilata. | BURLAMACCOC’era una volta un disegnatore che desiderava creare una maschera di Carnevale da regalare alla sua città, Viareggio. Nonostante gli sforzi il desiderio non prendeva forma ma, una notte, in sogno, ecco comparire tutte le maschere più conosciute ed amate, da Pulcinella ad Arlecchino fino a Rugantino, Pierrot, Balanzone e Capitan Spaventa, intente a divertirsi e danzare insieme prima di volgere lo sguardo sui suoi inutili sforzi. Insieme le maschere decisero di aiutare il disegnatore donando ognuna un elemento del proprio costume. Dalla loro generosità nacque quindi Burlamacco, amato e omaggiato dall’intera Viareggio. (Favola di Elisabetta Salvatori) Burlamacco è la maschera ufficiale del celebre Carnevale di Viareggio ed è anche la più recente delle maschere italiane. Viene rappresentato come un pagliaccio con indosso elementi propri di altri personaggi provenienti dalla Commedia dell’Arte ossia un abito a scacchi bianchi e rossi, un copricapo rosso ed un mantello nero. | CAPITAN SPAVENTACon ogni probabilità si tratta della maschera più vanagloriosa della tradizione teatrale ed il suo creatore, Francesco Andreini, fa in modo che così si presenti al pubblico: “Io sono il Capitano Spavento da Valle Inferna, soprannominato il Diabolico, Principe dell’ordine equestre, Termigisto cioè grandissimo bravatore, grandissimo feritore e grandissimo uccisore, domatore e dominator dell’universo, figlio del Terremoto e della Saetta, parente della Morte, e amico strettissimo del gran Diavolo dell’Inferno.” Capitan Spaventa è originario della Liguria, è uno spadaccino vanitoso sempre pronto a donarsi all’amore. Indossa un vestito dai toni accessi con strisce gialle e arancio, il suo berretto è decorato con piume ed ovviamente non si separa mai dalla sua spada. |
BEPPE NAPPA
Servo sciocco e svogliato che non perde occasione per combinare guai, Peppe Nappa è una maschera siciliana amante del cibo e con una certa predilezione per la scrocconeria affermandosi come il fannullone per eccellenza. Viene spesso punito per le sue marachelle ed indossa una casacca con maniche lunghissime alquanto datata.
Si tratta di una delle maschere più antiche dalla tradizione della Commedia dell’Arte e si afferma proprio in concomitanza con la sua nascita, all’incirca nella seconda metà del XVI secolo. Il nome “nappa” deriva dal dialetto siciliano e vuol dire “toppa” riferendosi agli abiti laceri e rattoppati simbolo per eccellenza della povertà. Peppe Nappa è la maschera simbolo del Carnevale di Sciacca che annualmente gli dedica un carro in occasione della tradizionale sfilata.
BURLAMACCO
C’era una volta un disegnatore che desiderava creare una maschera di Carnevale da regalare alla sua città, Viareggio. Nonostante gli sforzi il desiderio non prendeva forma ma, una notte, in sogno, ecco comparire tutte le maschere più conosciute ed amate, da Pulcinella ad Arlecchino fino a Rugantino, Pierrot, Balanzone e Capitan Spaventa, intente a divertirsi e danzare insieme prima di volgere lo sguardo sui suoi inutili sforzi. Insieme le maschere decisero di aiutare il disegnatore donando ognuna un elemento del proprio costume. Dalla loro generosità nacque quindi Burlamacco, amato e omaggiato dall’intera Viareggio. (Favola di Elisabetta Salvatori)
Burlamacco è la maschera ufficiale del celebre Carnevale di Viareggio ed è anche la più recente delle maschere italiane. Viene rappresentato come un pagliaccio con indosso elementi propri di altri personaggi provenienti dalla Commedia dell’Arte ossia un abito a scacchi bianchi e rossi, un copricapo rosso ed un mantello nero.
CAPITAN SPAVENTA
Con ogni probabilità si tratta della maschera più vanagloriosa della tradizione teatrale ed il suo creatore, Francesco Andreini, fa in modo che così si presenti al pubblico: “Io sono il Capitano Spavento da Valle Inferna, soprannominato il Diabolico, Principe dell’ordine equestre, Termigisto cioè grandissimo bravatore, grandissimo feritore e grandissimo uccisore, domatore e dominator dell’universo, figlio del Terremoto e della Saetta, parente della Morte, e amico strettissimo del gran Diavolo dell’Inferno.”
Capitan Spaventa è originario della Liguria, è uno spadaccino vanitoso sempre pronto a donarsi all’amore. Indossa un vestito dai toni accessi con strisce gialle e arancio, il suo berretto è decorato con piume ed ovviamente non si separa mai dalla sua spada.
CSSANDROSolitamente terzo incomodo nelle storie d’amore e bersagliato dalle prese in giro, di indole avara ed anche presuntuosa, Cassandro è stato vittima di così tante burle che, ormai invecchiato, a qualsiasi domanda ha preso l’abitudine di rispondere con un “non è vero“. Il personaggio di Cassandro nasce a Siena nel lontano ‘500 e, scomparso per un po’ dai teatri, rinasce due secoli dopo tra l’Italia e la Francia configurandosi proprio come la maschera con il cappello a tricorno adagiato su di una parrucca gialla. | COLOMBINAFidanzata e moglie di Arlecchino, Colombina è spesso al centro delle attenzioni di Pantalone. Servetta furba ed adulatrice, è particolarmente vicina alla sua padrona (Rosaura) prendendo di frequente parte a sotterfugi domestici ed amorosi, si diverte inoltre a beffeggiare chi la circonda. La maschera di Colombina è originaria di Venezia ed incarna proprio la furbizia delle ancelle, la sua storia affonda le radici nelle opere di Plauto e si afferma poi nuovamente intorno al ‘500 grazie alla Compagnia degli Intronati. | CORALLINAPer caratteristiche molto simile a Colombina, è in un certo senso una sua evoluzione. Anche Corallina è infatti una serva maliziosa ed adulatrice, dalla lingua sciolta, furba e complice della padrona. Corallina nacque a Parigi dal personaggio portato a teatro dall’attrice italiana Anna Veronese che, nel 1744, si esibì accanto a suo padre in una commedia intitolata “Il doppio matrimoni di Arlecchino“. |
CSSANDRO
Solitamente terzo incomodo nelle storie d’amore e bersagliato dalle prese in giro, di indole avara ed anche presuntuosa, Cassandro è stato vittima di così tante burle che, ormai invecchiato, a qualsiasi domanda ha preso l’abitudine di rispondere con un “non è vero“.
Il personaggio di Cassandro nasce a Siena nel lontano ‘500 e, scomparso per un po’ dai teatri, rinasce due secoli dopo tra l’Italia e la Francia configurandosi proprio come la maschera con il cappello a tricorno adagiato su di una parrucca gialla.
COLOMBINA
Fidanzata e moglie di Arlecchino, Colombina è spesso al centro delle attenzioni di Pantalone. Servetta furba ed adulatrice, è particolarmente vicina alla sua padrona (Rosaura) prendendo di frequente parte a sotterfugi domestici ed amorosi, si diverte inoltre a beffeggiare chi la circonda.
La maschera di Colombina è originaria di Venezia ed incarna proprio la furbizia delle ancelle, la sua storia affonda le radici nelle opere di Plauto e si afferma poi nuovamente intorno al ‘500 grazie alla Compagnia degli Intronati.
CORALLINA
Per caratteristiche molto simile a Colombina, è in un certo senso una sua evoluzione. Anche Corallina è infatti una serva maliziosa ed adulatrice, dalla lingua sciolta, furba e complice della padrona.
Corallina nacque a Parigi dal personaggio portato a teatro dall’attrice italiana Anna Veronese che, nel 1744, si esibì accanto a suo padre in una commedia intitolata “Il doppio matrimoni di Arlecchino“.
ROSAURAFiglia di Pantalone, Rosaura ha sotto il suo servizio la già citata Colombina. Suo padre è un ricco mercante e infatti Rosaura vive in uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande di Venezia. E’ una ragazza graziosa dai capelli biondi, innamorata del giovane Florindo con il quale comunica anche grazie alla complicità di Colombina. | FAGIOLINOMaschera bolognese per eccellenza, Fagiolino è un semplice popolano dal temperamento un po’ monello, di indole agguerrita che lo vede sempre pronto a prendere a bastonate chi se lo merita. E’ alla continua ricerca di denaro e fortuna che lo portano a vivere mille avventure. Il personaggio di Fagiolino trae origine da un burattino e diviene in seguito famoso nella Commedia dell’Arte ricordando anche lui il celebre Zanni. | GIANDUJAIndossa un panciotto giallo bordato di rosso così come la sua giacca marrone, porta una parrucca con codino e il caratteristico cappello a tricorno, stiamo ovviamente parlando di Gianduja. Questa maschera che nasce a Torino nel ‘700 e rappresenta il più classico dei popolani del luogo: bonario, amante del vino e della buona tavola, sempre allegro ed altrettanto distratto. Il nome del personaggio deriva dall’espressione piemontese “Gioan d’la douja” (Giovanni del boccale) e con ogni probabilità va a sostituire il precedente Gerolamo. In origine era infatti proprio questo il nome della maschera ma, quando Napoleone prese il potere, si decise di cambiarlo per evitare eventuali allusioni a Gerolamo Bonaparte, parente dell’Imperatore. |
ROSAURA
Figlia di Pantalone, Rosaura ha sotto il suo servizio la già citata Colombina. Suo padre è un ricco mercante e infatti Rosaura vive in uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande di Venezia.
E’ una ragazza graziosa dai capelli biondi, innamorata del giovane Florindo con il quale comunica anche grazie alla complicità di Colombina.
FAGIOLINO
Maschera bolognese per eccellenza, Fagiolino è un semplice popolano dal temperamento un po’ monello, di indole agguerrita che lo vede sempre pronto a prendere a bastonate chi se lo merita. E’ alla continua ricerca di denaro e fortuna che lo portano a vivere mille avventure.
Il personaggio di Fagiolino trae origine da un burattino e diviene in seguito famoso nella Commedia dell’Arte ricordando anche lui il celebre Zanni.
GIANDUJA
Indossa un panciotto giallo bordato di rosso così come la sua giacca marrone, porta una parrucca con codino e il caratteristico cappello a tricorno, stiamo ovviamente parlando di Gianduja. Questa maschera che nasce a Torino nel ‘700 e rappresenta il più classico dei popolani del luogo: bonario, amante del vino e della buona tavola, sempre allegro ed altrettanto distratto.
Il nome del personaggio deriva dall’espressione piemontese “Gioan d’la douja” (Giovanni del boccale) e con ogni probabilità va a sostituire il precedente Gerolamo. In origine era infatti proprio questo il nome della maschera ma, quando Napoleone prese il potere, si decise di cambiarlo per evitare eventuali allusioni a Gerolamo Bonaparte, parente dell’Imperatore.
MEO PATACCAAttaccabrighe, nonché incline alla rissa e allo scontro, Meo Patacca è il classico esempio del bullo di quartiere. Adora utilizzare la fionda come arma e non si separa mai dal suo coltello, parla in dialetto romanesco ed ha un carattere un po’ difficile e scontroso ma riscuote sempre grande simpatia. Il suo nome deriva dalla “patacca” ossia la misera paga del soldato (corrispondente a cinque carlini) e rappresenta il quartiere di Trastevere, il più popolare di Roma. | MEZZETTINOServo astuto, imbroglione e spregiudicato, sempre pronto a servirsi degli altri a proprio vantaggio. E’ anche un abile musicista, grande amatore e disposto ad aiutare il proprio padrone nel risolvere intricate vicende amorose. Indossa un costume a strisce verticali bianche e rosse e non porta la maschera. Mezzettino, che fa la sua comparsa sulle scene teatrali sul finire del seicento, potrebbe rappresenta in realtà l’ennesima variazione delle maschere di Arlecchino e Brighella e, infatti, anche in questo caso, si ispira al personaggio dello Zanni. | PANTALONERicco mercante veneziano, Pantalone è estremamente avaro e, nonostante sia un po’ in là con gli anni, ama la compagnia di giovani donne e infatti non perde occasione per lanciarsi alla conquista di cortigiane e servette. Viene anche definito Magnifico per i modi ricchi di fascino con i quali si rivolge alle donne ma in realtà sa essere anche burbero ed incline ai borbottii. Pantalone è una delle maschere più longeve della Commedia dell’Arte e, nata intorno al ‘500, sopravvive attraverso i secoli riscuotendo sempre grande successo. Indossa una tuta rossa con una zimarra nera e non si separa mai dalla sua borsa carica di monete. |
MEO PATACCA
Attaccabrighe, nonché incline alla rissa e allo scontro, Meo Patacca è il classico esempio del bullo di quartiere. Adora utilizzare la fionda come arma e non si separa mai dal suo coltello, parla in dialetto romanesco ed ha un carattere un po’ difficile e scontroso ma riscuote sempre grande simpatia.
Il suo nome deriva dalla “patacca” ossia la misera paga del soldato (corrispondente a cinque carlini) e rappresenta il quartiere di Trastevere, il più popolare di Roma.
MEZZETTINO
Servo astuto, imbroglione e spregiudicato, sempre pronto a servirsi degli altri a proprio vantaggio. E’ anche un abile musicista, grande amatore e disposto ad aiutare il proprio padrone nel risolvere intricate vicende amorose. Indossa un costume a strisce verticali bianche e rosse e non porta la maschera.
Mezzettino, che fa la sua comparsa sulle scene teatrali sul finire del seicento, potrebbe rappresenta in realtà l’ennesima variazione delle maschere di Arlecchino e Brighella e, infatti, anche in questo caso, si ispira al personaggio dello Zanni.
PANTALONE
Ricco mercante veneziano, Pantalone è estremamente avaro e, nonostante sia un po’ in là con gli anni, ama la compagnia di giovani donne e infatti non perde occasione per lanciarsi alla conquista di cortigiane e servette. Viene anche definito Magnifico per i modi ricchi di fascino con i quali si rivolge alle donne ma in realtà sa essere anche burbero ed incline ai borbottii.
Pantalone è una delle maschere più longeve della Commedia dell’Arte e, nata intorno al ‘500, sopravvive attraverso i secoli riscuotendo sempre grande successo. Indossa una tuta rossa con una zimarra nera e non si separa mai dalla sua borsa carica di monete.
PIERROTRicorda l’amore malinconico per la sua espressione triste ed è sicuramente la maschere più incline a vivere intense emozioni invece di darsi al divertimento ed alla buona tavola. Pierrot è un servo di grande intelligenza e pigrizia, spinto a cercare il giusto ed a risolvere i problemi in cui si caccia il proprio padrone. Il personaggio di Pierrot nasce in Italia sul finire del cinquecento con il nome di Pedrolino e viene poi portato in Francia dalla Compagnia dei Gelosi come ennesima variazione dello Zanni. Oltralpe riscosse un successo enorme entrando a far parte a pieno titolo delle commedie francesi con il nome rivisitato di Pierrot. | PULCINELLAServo di indole decisamente furba, Pulcinella si adatta a svariati ruoli e, tra i vicoli di Napoli, diviene fornaio, mercante, contadino ed ovviamente anche truffatore e ciarlatano. E’ sempre alla ricerca del giusto metodo per guadagnare qualche soldo, anche se ciò vuol dire ingannare il prossimo, in fondo è però anche un credulone ed incapace di mantenere il minimo segreto. Con ogni probabilità Pulcinella è una delle maschere tradizionali italiane più antiche, la sua origine potrebbe affondare le radici in epoca romana per poi risorgere con il Teatro dell’Arte e diventare il simbolo della città di Napoli. | RUGANTINOIn origine Rugantino rappresentava il bullo romano per eccellenza, di indole provocatoria ed insolente ma, nel corso del tempo, il personaggio si è modificato andando ad incarnare i sentimenti di quella Roma popolare incline alla giustizia ed alla solidarietà assumendo un carattere decisamente più pigro e bonario. Il nome di questa maschera, sicuramente la più famosa di Roma, deriva proprio dal termine romanesco “ruganza”, ossia l’arroganza. Rugantino nasce quindi come caricatura della gendarmeria, indossando anche gli abiti di un gendarme, per poi divenire cittadino comune, un popolano redento. |
PIERROT
Ricorda l’amore malinconico per la sua espressione triste ed è sicuramente la maschere più incline a vivere intense emozioni invece di darsi al divertimento ed alla buona tavola. Pierrot è un servo di grande intelligenza e pigrizia, spinto a cercare il giusto ed a risolvere i problemi in cui si caccia il proprio padrone.
Il personaggio di Pierrot nasce in Italia sul finire del cinquecento con il nome di Pedrolino e viene poi portato in Francia dalla Compagnia dei Gelosi come ennesima variazione dello Zanni. Oltralpe riscosse un successo enorme entrando a far parte a pieno titolo delle commedie francesi con il nome rivisitato di Pierrot.
PULCINELLA
Servo di indole decisamente furba, Pulcinella si adatta a svariati ruoli e, tra i vicoli di Napoli, diviene fornaio, mercante, contadino ed ovviamente anche truffatore e ciarlatano. E’ sempre alla ricerca del giusto metodo per guadagnare qualche soldo, anche se ciò vuol dire ingannare il prossimo, in fondo è però anche un credulone ed incapace di mantenere il minimo segreto.
Con ogni probabilità Pulcinella è una delle maschere tradizionali italiane più antiche, la sua origine potrebbe affondare le radici in epoca romana per poi risorgere con il Teatro dell’Arte e diventare il simbolo della città di Napoli.
RUGANTINO
In origine Rugantino rappresentava il bullo romano per eccellenza, di indole provocatoria ed insolente ma, nel corso del tempo, il personaggio si è modificato andando ad incarnare i sentimenti di quella Roma popolare incline alla giustizia ed alla solidarietà assumendo un carattere decisamente più pigro e bonario.
Il nome di questa maschera, sicuramente la più famosa di Roma, deriva proprio dal termine romanesco “ruganza”, ossia l’arroganza. Rugantino nasce quindi come caricatura della gendarmeria, indossando anche gli abiti di un gendarme, per poi divenire cittadino comune, un popolano redento.
SANDRONEE’ un contadino ignorante ma decisamente furbo, grossolano ma al tempo stesso scaltro ed alla continua ricerca del giusto affare. Rappresenta il popolo umile, spesso maltrattato, ed desideroso di un riscatto sociale: ad esempio Sandrone cerca sempre di esprimersi in italiano con risultati decisamente comici. La maschera nasce a Modena dalla tradizione burattinaia e soltanto dall’800 venne impersonato da attori di teatro. Indossa una giubba scura con gilè a pois e viene ritratto sempre in compagnia di un fiaschetto di vino. | SCARAMUCCIAUn linguaggio colorito ed in alcuni casi decisamente volgare, donnaiolo, vanitoso e millantatore, queste sono alcune caratteristiche del celebre personaggio Scaramuccia che, nato in Italia, ottenne un grandissimo successo in Francia. Il suo obiettivo primario rimane quello di conquistare giovani donne, spesso tramite l’inganno, e infatti viene ritratto insieme al suo inseparabile mandolino, ed in una mise elegante e fascinosa. | STENTERELLOServo, marito tradito, chiacchierone, saggio e ingegnoso ma al tempo stesso pauroso ed impulsivo. Stenterello rappresenta il popolano fiorentino, pronto ad affrontare le avversità con un sorriso nonostante sia sempre messo a dura prova da ingiustizie di ogni genere. Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze, creata da Luigi Del Buono nel ‘700 che, dopo aver assistito al successo riscosso da Pulcinella tra i napoletani, volle dare ai fiorentini un personaggio nel quale identificarsi e che li rappresentasse. |
SANDRONE
E’ un contadino ignorante ma decisamente furbo, grossolano ma al tempo stesso scaltro ed alla continua ricerca del giusto affare. Rappresenta il popolo umile, spesso maltrattato, ed desideroso di un riscatto sociale: ad esempio Sandrone cerca sempre di esprimersi in italiano con risultati decisamente comici.
La maschera nasce a Modena dalla tradizione burattinaia e soltanto dall’800 venne impersonato da attori di teatro. Indossa una giubba scura con gilè a pois e viene ritratto sempre in compagnia di un fiaschetto di vino.
SCARAMUCCIA
Un linguaggio colorito ed in alcuni casi decisamente volgare, donnaiolo, vanitoso e millantatore, queste sono alcune caratteristiche del celebre personaggio Scaramuccia che, nato in Italia, ottenne un grandissimo successo in Francia.
Il suo obiettivo primario rimane quello di conquistare giovani donne, spesso tramite l’inganno, e infatti viene ritratto insieme al suo inseparabile mandolino, ed in una mise elegante e fascinosa.
STENTERELLO
Servo, marito tradito, chiacchierone, saggio e ingegnoso ma al tempo stesso pauroso ed impulsivo. Stenterello rappresenta il popolano fiorentino, pronto ad affrontare le avversità con un sorriso nonostante sia sempre messo a dura prova da ingiustizie di ogni genere.
Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze, creata da Luigi Del Buono nel ‘700 che, dopo aver assistito al successo riscosso da Pulcinella tra i napoletani, volle dare ai fiorentini un personaggio nel quale identificarsi e che li rappresentasse.

Questo personaggio ricorda per certi versi il Dottor Balanzone e Pantalone e, infatti, si mostra in alcuni casi pedante rivestendo anche il ruolo di avvocato. Tartaglia è decisamente goffo, soffre di una forte miopia, di balbuzie e si mostra inoltre povero di contenuti umani.
A seconda delle scene diviene servo, avvocato o mercante ma, indipendentemente dal ruolo, le sue caratteristiche comiche rimangono invariate.
FONTE (PIANETABIMBI.IT)
Libri, Libri, Libri






SPECIALE C A M P E R
Fiere per regione


Fiere per regione:
- Fiere in Abruzzo
- Fiere in Basilicata
- Fiere in Calabria
- Fiere in Campania
- Fiere in Emilia Romagna
- Fiere in Friuli Venezia Giulia
- Fiere nel Lazio
- Fiere in Liguria
- Fiere in Lombardia
- Fiere nelle Marche
- Fiere in Molise
- Fiere in Piemonte
- Fiere in Puglia
- Fiere in Sardegna
- Fiere in Sicilia
- Fiere in Toscana
- Fiere in Trentino Alto Adige
- Fiere in Umbria
- Fiere in Val d'Aosta
- Fiere in Veneto
Eventi, eventi, ancora eventi






CURIOSITA'

Sport Bambino

FILM, ANIMAZIONE, CARTONI
Una fiaba per i più piccoli
Break Guide "GREEN"

UNIVERSO MAMMA

S C U O L A

Come mi vesto?

BREAK.GUIDE - Chi siamo
Una guida organizzata, un blog sui viaggi, due "travel blogger" Laura e Andrea, e due esploratori bambini, Noemi e Cristian. Luoghi visitati e recensiti, con informazioni utili per visitare musei, parchi, città e regioni. Recensioni sulle strutture ricettive, sui camping, sulle zone dove abbiamo realizzato il nostro campo base con le tende. Luoghi visitati on the road a bordo del Goliath, il nostro camper. Molte nuove destinazioni, in programma per voi. Foto, carte, mappe digitali, tutto su un'unico sito web, che funziona su tutti i dispositivi, come un'App. Speriamo di aver suscitato in voi, un po' di curiosità, se avete mete da suggerire, oppure siete proprietari di una struttura e volete che veniamo a visitarla, scriveteci. Fra pochi giorni il sito web sarà operativo
Ci potete contattare qui
Se siete un struttura ricettiva, noi proponiamo il "baratto", quindi se volete articoli, pubblicità, sitiweb, social, servizi foto e video, ecc. FATEVI SENTIRE!
STORIE DI LIBRI

Corsi...corsi...corsi


Tempo per creare
In questa Era in cui tutto scorre freneticamente, ho trovato un luogo dove fermarmi, quindi ritengo di esser molto fortunata. Proprio sotto casa, in uno dei negozi che, timidamente ed umilmente, si affacciano da sotto i portici verso la piazza, il tempo è più prezioso che mai.
Quel tempo che viene gestito in maniera creativa, artigianale, grazie al quale si può produrre "home Made"!
Quel tempo che si dedica alla condivisione, al praticare e a realizzare da soli o in compagnia, con bambini o con adulti, in un giorno di festa o anche solo in una serata con le amiche...

Ecco il luogo dove il tempo è sovrano: TEMPO PER CREARE!
Lo gestiscono due donne che nascono prima come Amiche, che poi decidono di condividere un sogno, un lavoro, un'attività tutta loro. Un luogo dove creare vuol dire darsi tempo. La scuola, il lavoro, le visite mediche, la spesa, le pulizie di casa, lo studio, impegnano gran parte delle nostre giornate, e ritagliarsi un pezzettino di tempo per creare è sempre più raro. Ecco perchè insieme a Noemi, ci ritroviamo in compagnia di Simona e Lucia, le due proprietarie. Sono svariate le dimostrazioni gratuite, che ci vengono proposte, prevalentemente il sabato mattina o pomeriggio. Riescono a coinvolgerci in corsi dove la manualità è messa in primo piano; dove il tempo viene dedicato ad un hobbies, ad una passione, all'espressione attraverso i colori ed i materiali che mettono a nostra disposizione. Corsi sui gessetti profumati e non, con effetto anticato oppure Thun. Insegnano a confezionare borse in feltro o addirittura in sughero (sugherello), ma anche in stoffa che poi viene dipinta con il metodo "country". Ampio spazio viene dato a chi vuole imparare a creare decorazioni per ogni occasione: da quelle natalizie di legno, a quelle pasquali in polistirolo; dai fiocchi nascita cuciti rigorosamente a mano, alle torte di pannolini infiocchettate di rosa o azzurro, secondo la tradizione americana della festa BABY SHOWER; e tanto tanto, e ancora tanto e di più . Il luogo ideale dove io con mia figlia Noemi che ora ha 10 anni, da più di un anno siamo di casa. E quando dico che siamo di casa, lo dico con calore, perché è così che veniamo accolte ogni volta: sempre a braccia aperte, con un grande sorriso e una buona parola, con entusiasmo ed affetto; ma cosa ben più importante con professionalità e tanta voglia di condivisione.

Qui, in questo negozio che ogni giorno stuzzica la nostra curiosità, con Noemi abbiamo creato, dedicandoci il nostro tempo, dando sfogo alla nostra passione del fai da te!
Unendo materiali di riciclo o trovati in natura con più assortiti di TEMPO PER CREARE lasciamo spazio alla fantasia, per creare bellissimi elaborati. Grazie al corso su come realizzare i gessetti, Noemi è stata anche gratificata da sua sorella maggiore. Infatti ha ricevuto l'incarico di realizzare 100 profumatori per gli armadi, a forma di chiavi, lucchetti e candy canes, GingerMan, poi venduti per una raccolta benefica, questo Natale appena passato. Dopo averli fatti vedere in giro, una mamma di una sua compagna di scuola ha fatto altrettanto commissionando dei bellissimi porta tovaglioli/segna posto, da utilizzare per adornare la sua tavola imbandita in occasione del pranzo di Natale 2016.


In occasione del compleanno di mia sorella, io e Noemi abbiamo collaborato creando tre bellissimi porta foto. Abbiamo sfruttando cornici IKEA di legno grezzo su cui abbiamo applicato coloratissimi bottoni e nastri; ritagli floreali e roselline di feltro realizzati grazie alla Big Shot che Lucia e Simona mettono a disposizione dei clienti; completando il tutto con le decorazioni in legno, pezzi di corteccia, pigne, fantasia e tanta colla a caldo.

Ancora non mi par vero! Abbiamo a disposizione stoffe di cotone americano, polvere di gesso, stampi prevalentemente in silicone, cordini di juta, caldi gomitoli di lana colorata, fogli di feltro dalle 1000 tonalità, pennelli di ogni dimensione e colori acrilici, colle professionali come Hasulith e tanto altro, tutto a portata di mano. «Per me e Noemi un sogno divenuto realtà! Perché se i sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, noi abbiamo la fortuna di poterli trasformare in realtà!» Grazie Simona e Lucia.
[Laura]
Tempo per creare
Negozio di Hobbistica femminile.
Informazioni generali
Ci affacciamo su una piazza pedonale con ampi spazi e parcheggio agevole...
Prestate solo attenzione, se venite a trovarci il Mercoledi mattina perche' lungo la piazza saranno presenti le bancarelle del mercato settimanale...
Trasporti pubblici
Trenord linea S8,S9,S11
www.trenord.it
Autobus NordEst Trasporti Z208
www.nordesttrasporti.it
Vieni a trovarci e non esitare a chidere...
Tutto ciò che vedrai lo potrai realizzare con le tue mani, nulla e' difficile ed impossibile!!!
Cosa ti serve allora???
...Tanta voglia di imparare e qualche ora passata con noi...
Cibo: istruzioni per l'uso

Musica

LE RIVISTE PRECEDENTI
MONGOLFIERE | IL NOSTRO TEAM | FRAGOLOSA 2016 |
CACCIA AL TESORO BOTANICA | LA GIUNGLA NEL PARCO | BIMBO TURISMO |
PARMA CITTA' MEDIEVALE | SARDEGNA DA COSTA A COSTA | IL SASSO DELL'AMICIZIA |
VIVERE LA SPIAGGIA | MANI IN PASTA | PILOTARE UN AQUILONE |
GIOCHI D'ACQUA | P E T THERAPY | BAMBINI IN MINIERA |
BAMBINI IN GRAN PREMIO | RITORNO A SCUOLA | GLI AMICI DEI BAMBINI |
STORIA DEL CLOWN | FESTA DEI NONNI & BARBEQUE | BAMBINI VIRTUALI |
AUTUNNO AL MARE | L'IMPORTANZA DELL'ACQUA | GAMES WEEK |
VOGLIA DI NEVE | L'AMICO DEI BAMBINI | LA MAREMMA DEI BAMBINI |
NEVE PER TUTTI | BIMBI A NOZZE | BAMBINI IN VIAGGIO |
BAMBINI CON LE ALI |