Gli Etruschi
I monumenti Etruschi a Perugia
Le creazioni degli Etruschi
Il pozzo etrusco
Detto anche Pozzo Sorbello, dal nome della nobile famiglia proprietaria del Palazzo sovrastante, il monumento è una eccezionale opera di ingegneria idraulica, databile alla seconda metà del III secolo che testimonia l'elevato grado di civiltà raggiunto dalla comunità perugina in quell'epoca. Le dimensioni del manufatto, del tutto inusuali rispetto alle normali caratteristiche delle riserve idriche di epoca etrusca, fanno ritenere che il manufatto sia stato concepito come una cisterna. Percorrendo un cunicolo d'età medioevale è possibile entrare nel pozzo e utilizzarlo grazie a una moderna passerella da cui si osserva l'imponente monumento. Sulla base del rivestimento sono leggibili segni alfabetici, analoghi a quelli che si trovano incisi in alcuni blocchi inseriti nelle mura della città
Le mura etrusche
Le Mura di Perugia sono l'antica cerchia difensiva della città. La città possiede due cinte murarie.All'interno si trovano le mura etrusche, con uno sviluppo lineare di circa 3 chilometri, che vennero edificate tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario. Caratterizzate dalla grandezza delle pietre impiegate nella sua realizzazione, vennero rimaneggiate nel periodo romano e successivamente nel medioevo, tanto che oggi l'unica porta d'accesso rimasta nella forma e nella collocazione originaria è l'Arco Etrusco. La cinta medievale fu costruita per venire incontro all'espansione della città, e venne realizzata tra il XIII ed il XIV secolo. Nel Duecento il Comune costruì 3 metri più a valle rispetto alla cinta etrusca una nuova linea di mura per sostenere quella etrusca, che tendeva a crollare a causa del terreno franoso. Presto ci si accorse che questo lavoro non era sufficiente e si costruirono contrafforti a pochi metri l'uno dall'altro. Intorno al 1330 si costruirono grandi archi a valle del secondo muro medievale e sopra venne posta la piazza del Sopramuro (l'attuale piazza Matteotti), creando una struttura simile a piazza dei Consoli a Gubbio. Rimasta oggi per gran parte intatta, raggiunse uno sviluppo di circa 6 km ed inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.
L' arco etrusco
Costruito intorno al III secolo a.C., l'arco etrusco di Perugia era una delle sette porte di accesso alla città. Circa due secoli dopo la sua costruzione venne fatta incidere la scritta "Augusta Perusia", per celebrare la presa della città da parte dell'Imperatore Augusto. Augusto aveva cinto d'assedio Perugia per ben sette mesi, all'incirca nel 40 a.C, prima che la città capitolasse. Era il periodo della guerra civile tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio. Il fratello di quest'ultimo, Lucio, si era asserragliato nella città. Perugia, all'epoca, era un bastione molto difficile da espugnare, posto in altura e protetto dalla cinta muraria che univa le sette porte. Inoltre, dalle cronache di Dione Cassio, sappiamo anche che l'esercito di Lucio era numericamente forte e la città era ben rifornita di viveri. Augusto volle comandare personalmente le operazioni, dopo i numerosi fallimenti dei suoi generali. Alla fine la città cadde per fame e l'imperatore non esitò ad invaderla, incendiandola e saccheggiandola. Solo i templi di Vulcano e Giunone si sottrassero alla sua vendetta. Per riparare a questo suo gesto, concesse ai superstiti di ricostruire la città e rifondarla con il nome di Augusta Perusia e questo spiega il motivo della scritta che campeggia sull'Arco Etrusco e su Porta Marzia.
L'ipogeo dei volumni
L'Ipogeo dei Volumni è una tomba ipogea etrusca di datazione incerta ma attribuibile al III secolo a.C..
L'ipogeo si trova a sud est di Perugia, in località Ponte San Giovanni.
Essa costituiva la tomba della famiglia di Arunte Volumnio (Arnth Veltimna Aules, in etrusco), della gens Volumnia, antica famiglia patrizia. La tomba appartiene alla più vasta area archeologica della necropoli del Palazzone (VI-V secolo a.C.), che presenta un gran numero di tombe sotterranee ed un museo che raccoglie urne ed altre vestigia reperite successivamente agli scavi.
La tomba è raggiungibile attraverso un corridoio a gradini (dromos) che scende alcuni metri sotto la superficie; al termine di esso, si trova la porta d'ingresso ipogea.
Interno della tomba. Ad accompagnare il defunto, disteso su un triclinio, due angeli della morte
Oltre la porta si apre un ampio vestibolo, da cui si può accedere a quattro piccole camere laterali e a tre camere centrali, più grandi: una di queste conteneva le urne principali con i resti dei capifamiglia. L'urna di Arnth è la più maestosa, è intravertino ed è sormontata da un triclinio sul quale egli è raffigurato disteso. Sulla base due geni alati circondano i resti ormai illeggibili di un affresco. Le iscrizioni sono presenti sia in Etrusco che in Latino.