ROMA
DAVIDE
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Nel primo assetto dello Stato romano è il Sovrano ad essere al vertice della gerarchia sociale; al di sotto di questi si trova la grande proprietà terriera, costituita esclusivamente dai nobili, rappresentati politicamente dal Senato. La classe senatoria-nobiliare si pone come una casta chiusa, impermeabile a qualsiasi cambiamento e come tale immobile.
Al di sotto della nobiltà si trova il resto della popolazione, ovvero quella che potremmo definire la plebe, anche se in realtà quella tra plebei e patrizi è una contrapposizione molto posteriore. Per ora sarebbe quindi più corretto parlare, anziché di plebei, di popolo o di ceti subalterni.
Anche la struttura sociale conferma poi la natura arcaica del primissimo Stato romano: la popolazione si divide per gentes(ovvero per ceppi familiari differenti), all'interno dei quali si trovano i patroni (i nobili) e i loro clientes (essenzialmente pastori e contadini).
Questo tipo di rapporto implica che il cliente si impegni a rendere nell'arco di tutta la sua vita dei servizi al proprio patrono, ricevendone in cambio protezione; e implica inoltre per il primo il dovere di aiutare il secondo nel caso che questi cada in disgrazia. Questo fatto ci fa ben capire come la società arcaica si basi su rapporti socialiestremamente rigidi, di casta, e non preveda (almeno in linea di massima) alcuna possibilità di mobilità sociale.
L'altra struttura portante della società romana è la familia, l'unità che sta alla base della gens stessa: ogni gens è infatti rappresentata in senato dagli esponenti delle proprie famiglie più autorevoli.
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Amadei e il primo Scudetto
Amadei e il primo Scudetto
Dopo un decennio di piazzamenti più o meno buoni, finalmente arrivò il primo trionfo "tricolore": lo Scudetto. Allenata dall'austro-ungherese Alfred Schaffer, la Roma si impose un pò a sorpresa grazie ad un gran finale di stagione: la squadra che si aggiudicò il campionato era davvero formidabile e matura in ogni reparto con una difesa affidabile ed esperta guidata dall'ottimo portiere Masetti e con una grande velocità di manovra condita da un contropiede micidiale. Ma a risultare decisivi furono soprattutto i gol di Amedeo Amadei, la vera stella della formazione, in gol per ben 18 volte. Nativo di Frascati, l'attaccante era cresciuto nel vivaio giallorosso e si era confermato nell'Atalanta: tornato a Roma, fu sistemato da Schaffer al centro dell'attacco, ripagando la fiducia a suon di gol. Era la prima volta che una squadra del centro-sud si aggiudicava il titolo nazionale.l'inizio
Dopo un decennio di piazzamenti più o meno buoni, finalmente arrivò il primo trionfo "tricolore": lo Scudetto. Allenata dall'austro-ungherese Alfred Schaffer, la Roma si impose un pò a sorpresa grazie ad un gran finale di stagione: la squadra che si aggiudicò il campionato era davvero formidabile e matura in ogni reparto con una difesa affidabile ed esperta guidata dall'ottimo portiere Masetti e con una grande velocità di manovra condita da un contropiede micidiale. Ma a risultare decisivi furono soprattutto i gol di Amedeo Amadei, la vera stella della formazione, in gol per ben 18 volte. Nativo di Frascati, l'attaccante era cresciuto nel vivaio giallorosso e si era confermato nell'Atalanta: tornato a Roma, fu sistemato da Schaffer al centro dell'attacco, ripagando la fiducia a suon di gol. Era la prima volta che una squadra del centro-sud si aggiudicava il titolo nazionale.