Il Vesuvio
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Descrizione
Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (in stato di quiescenza dal 1944), situato in Campania, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995. La sua altezza, al 2010, è di 1.281 m[2], sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro. Quest'ultima rappresenta ciò che è rimasto dell'ex edificio vulcanico (Monte Somma) dopo la grande eruzione del 79 d.C
Pericolo e bellezza
È uno dei vulcani pericolosi più studiati al mondo; ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici abitano circa 700.000 persone e le conseguenze dell'eruzione sarebbero estremamente devastanti. Nel 1997 il Vesuvio è stato eletto dall'Unesco (con il vicino Miglio d'Oro) tra le riserve mondiali della biosfera.[4] Nel 2007 il Vesuvio è stato proposto[5] alla selezione per eleggere le sette meraviglie del mondo naturale come Bellezza naturale italiana[6], non riuscendo però ad essere eletto dopo essere arrivato in finale
Le eruzioni
Dopo una grande eruzione (tipo quella del 1631, 1872 o 1906) tutto il magma è stato eiettato ed il condotto, svuotato, fa crollare la parte sommitale. Il Vesuvio quindi entra in un periodo di riposo (quiescenza) che dura in media tra i 3 ed i 7 anni, durante i quali il cratere emette solo gas. Successivamente, piccole esplosioni di ceneri sul fondo del cratere cominciano a costruire un cono di scorie, le cui dimensioni possono aumentare a seconda della pressione che comincia ad accumularsi nella camera magmatica, e che danno il via ad un'attività persistente che può durare da un minimo di 7 ad un massimo di 30 anni. In questo periodo, le scorie accumulate formano una vera e propria piattaforma che finirà per occupare completamente il cratere stesso, generando spesso piccole colate esterne, che però sono di piccolo volume e causano pochi danni (esempio di quest'attività sono la formazione dei colli "Margherita" ed "Umberto", o le eruzioni del 1805 o 1929).