Gea in trasferta
Ogni promessa è debito ovvero... corso di cucina
Uno degli aspetti "lussuosi" di questa trasferta è proprio il cibo. Se, partendo, avevo qualche perplessità su come gestire la cambusa, bhe... è durata pochissimo. Suzhou è una grande città; in più è una grande cttà che ospita e richiama moltissimi stranieri: i supermercati non mancano. ma non solo: sono enormi, con reparti specializzati in cibo importato, per cui si possono acquistare olio di oliva e wasabi, pasta chutney e noodles giapponesi, chili, paprika o pèesto alla genovese, merendine del Mulino Bianco o fois gras...
Se poi ci si avventura nei mercati coperti di quartiere, la vista delle pile di verdura e frutta è uno spettacolo; tutto è lavato e meticolosamente esposto in composizioni ordinate e, cosa cui non sono più abituata, profumate! Fragole, mango, mele, banane... se poi ci si sente coraggiosi, ci sono anche il banco del venditore di granaglie e spezie fresche, il venditore di tofu, il pescivendolo che ti fa scegliere il pesce direttamente dalle vasche...
Sto divagando.
Dicevo.
Mangiare non è dunque un problema; cucinare è un piacere cui ho più tempo da dedicare; curiosare è nella mia natura, dunque sia approda al corso di cucina turca.
Detto così sembra molto professionale e anche asettico; in realtà si tratta di una mattina trascorsa a casa della mia compagna di corso, di origini turche, durante la quale lei ci mostra come preparare alcune ricette tipiche. Quanto a organizzazione credo che la cuoca non abbia niente da invidiare ad uno chef professionista; gestire cinque donne di nazionalità varia, che chiacchierano incessantemente (mescolando inglese, tedesco, spagnolo e italiano), e nel frattempo, in un'ora e mezza, metterle a tavola dopo avere spadellato una serie di bontà - incastrando tempi di cottura, assemblaggi e pre-lavaggi di verdure ed erbe varie... insomma, non si scherza.
Il degno commento finale della giornata sarebbero i mugolii che inframmezzavano ogni boccone, ma quelli non so riprodurveli.
Posso descrivere i piatti; dire che li ho già sperimentati a casa, e garantire che li importerò sicuramente in Italia, dove si potranno assaggiare nella mia cucina:-)
Spring roll di patate: in pratica la versione turca degli involtini primavera, con ripieno di patate e cipolle, ammorbidite da una salsa allo yogurt, poi spolverizzati di sesamo prima di infilarli nel forno.
Kofte di lenticchie rosse e bulgur: sono simili a mini polpettoni, insaporiti con prezzemolo, erba cipollina e una salsa di pomodoro aromatizzata al cumini. Servite fredde su foglie di lattuga, credo che siano ancora più speciali se gustate in una calda serata estiva.
Per finire, quasi il colpo di grazia, un rotolo di crema di latte alla cannella, rivestito di cocco grattugiato e farcito con noci e panna montata!
Se poi ci si avventura nei mercati coperti di quartiere, la vista delle pile di verdura e frutta è uno spettacolo; tutto è lavato e meticolosamente esposto in composizioni ordinate e, cosa cui non sono più abituata, profumate! Fragole, mango, mele, banane... se poi ci si sente coraggiosi, ci sono anche il banco del venditore di granaglie e spezie fresche, il venditore di tofu, il pescivendolo che ti fa scegliere il pesce direttamente dalle vasche...
Sto divagando.
Dicevo.
Mangiare non è dunque un problema; cucinare è un piacere cui ho più tempo da dedicare; curiosare è nella mia natura, dunque sia approda al corso di cucina turca.
Detto così sembra molto professionale e anche asettico; in realtà si tratta di una mattina trascorsa a casa della mia compagna di corso, di origini turche, durante la quale lei ci mostra come preparare alcune ricette tipiche. Quanto a organizzazione credo che la cuoca non abbia niente da invidiare ad uno chef professionista; gestire cinque donne di nazionalità varia, che chiacchierano incessantemente (mescolando inglese, tedesco, spagnolo e italiano), e nel frattempo, in un'ora e mezza, metterle a tavola dopo avere spadellato una serie di bontà - incastrando tempi di cottura, assemblaggi e pre-lavaggi di verdure ed erbe varie... insomma, non si scherza.
Il degno commento finale della giornata sarebbero i mugolii che inframmezzavano ogni boccone, ma quelli non so riprodurveli.
Posso descrivere i piatti; dire che li ho già sperimentati a casa, e garantire che li importerò sicuramente in Italia, dove si potranno assaggiare nella mia cucina:-)
Spring roll di patate: in pratica la versione turca degli involtini primavera, con ripieno di patate e cipolle, ammorbidite da una salsa allo yogurt, poi spolverizzati di sesamo prima di infilarli nel forno.
Kofte di lenticchie rosse e bulgur: sono simili a mini polpettoni, insaporiti con prezzemolo, erba cipollina e una salsa di pomodoro aromatizzata al cumini. Servite fredde su foglie di lattuga, credo che siano ancora più speciali se gustate in una calda serata estiva.
Per finire, quasi il colpo di grazia, un rotolo di crema di latte alla cannella, rivestito di cocco grattugiato e farcito con noci e panna montata!