BREAK.GUIDE Bambini in Viaggio
Fai vivere l'avventura del viaggio ai più piccoli

In questo numero:
Introduzione A Volte... - ANDREA
Redazionale - Bimbi a nozze - Istruzioni per l'uso - ANDREA
3 Libri e Scrittori a settimana
Speciale CAMPER
Bestia Mangiare Americano a Vimercate (MB) - ANDREA
SMARTLAB - Ho rotto il cellulare Panico
- Eventi per Regione
- Eventi, eventi, ancora eventi
- Sport Bambino
- Curiosità
- Mal d'Africa - LA CARTOLINA DI PAOLO SILVESTRI
- Film, Animazione, Cartoni
- Una Fiaba per i più piccoli
- Break Guide "GREEN"
- Santuario Madonna della Corona - LAURA
- Universo Mamma
- S C U O L A
- Come mi vesto?
- Storie di libri
- Corsi...corsi...corsi
- Cibo: istruzioni per l'uso
- Musica
A volte...
Capita spesso di esorcizzare l'anno passato, sperando in una cospicua rivincita, l'anno successivo. Vorremmo tutti sapere le cose belle che avverranno quest'anno in anticipo, quasi un copione da leggere, da studiare minuziosamente; per poi decidere come muoversi in questo mondo che cambia aspetto ogni minuto.
Per quanto ai nostri programmi, vogliamo informare che facciamo tesoro dell'esperienza avuta nel 2016, nelle 28 riviste scritte e curate, in tutte le vostre comunicazioni, i vostri suggerimenti, dei quali teniamo conto subito, con la nuova veste, il nuovo vestito di questa rivista, che sarà sempre più semplice, sempre attuale, e sempre più condivisa.
Tirare le somme per noi è stato facile, nel senso che le stiamo ancora facendo. Il viaggio reportage, fatto in Sardegna il mese di giugno è stato talmente ricco di persone, di emozioni e di luoghi, che in questi giorni in cui stiamo finendo di scrivere la guida Sardegna - Da costa a costa; riviviamo questa meravigliosa esperienza. Sarà una sorpresa sia per chi ha creduto in noi come campeggi, villaggi, B&B, ma sopratutto per chi deciderà di seguire le nostre orme, andando con i propri bambini ad esplorare una terra ricca di emozioni e di misteri, di panorami mozzafiato e di avventura. Non potevamo limitarci al semplice inserire una foto e una cartina con qualche stella, no! Volevamo raccontarvi una storia, un'esperienza di vita vissuta in prima persona, un diario di viaggio ricco di tante informazioni. Con una caratteristica tutta nuova: la guida collegata direttamente con le persone, i campeggi, i luoghi, i musei; in modo da poterli contattare, poter parlare con loro e organizzare il vostro viaggio, le vostre vacanze.
Dopo questo viaggio siamo cambiati dentro, portiamo con noi il vissuto di una terra unica, incredibile, da scoprire in più viaggi, cosparsa di tanti siti archeologici, di sole, mare e spiagge. Un paradiso naturale che ha bisogno del nostro turismo per rimanere viva e produttiva, quale isola nuragica contemporanea. Con tradizioni enogastronomiche uniche. Come potete leggere nell'inciso, l'emozione c'è ancora e si sente. Questo è stato il primo grande viaggio costruito sulla famiglia. Per il 2017 abbiamo in programma tante piccole sorprese, ma nel mese di giugno saremo di nuovo in viaggio e ve lo racconteremo. Sarà un modo ancora più immediato, con la possibilità di mandare delle dirette su Facebook dei luoghi che visiteremo.
Dopo il nostro viaggio abbiamo ricevuto diverse richieste da parte di famiglie che volevano recarsi in vacanza in Sardegna, e abbiamo donato informazioni preziose, di chi ha toccato con mano il viaggio, il campo base, l'ombreggiante in spiaggia, l'acqua da bere, le ore di cammino, sulle dune, nel canyon del Gorropu, sulle isole di Sant'Antioco, di San Pietro, sulla via dell'Ocra; con la guida gratuita speriamo di incuriosire e portare quante più famiglie nel 2017 in questa terra meravigliosa.
Break.Guide quest'anno avrà meno eventi, e più articoli. Questo per non stancare il lettore e condurlo in una esperienza di viaggio-lettura, anche attraverso le nostre esperienze dirette.
Vogliamo trovare il modo di parlare con voi e darvi spazio, siamo arrivati ormai ben oltre 200.000 famiglie iscritte, che ricevono settimanalmente la rivista. Non fa niente se la leggerete la settimana successiva, va bene uguale, gli eventi finiscono, ma i luoghi da visitare rimangono, e quindi vi invitiamo a leggere anche le riviste precedenti, per trovare la meta che più si adatta alla voglia di avventura che vorrete vivere con i vostri bambini.
Un saluto da Laura, Andrea, Cristian e Noemi
REDAZIONALE - BIMBI A NOZZE Istruzioni per l'uso

Vi parlerò di un posto che non conosce fine, dove il Cuore e l'Amore fanno da Padroni; dove l'unione di due persone genera Vite Nuove. Mi perderò a cercare i difetti, le sfumature di colore marcate, il profumo di gelso d'estate, di vischio d'inverno. Proverò a raccontarvi questa avventura vissuta in un weekend all'insegna dello studio, partecipando ad un corso Professionale di Wedding Planner espletato magistralmente da Laura Pavanati; una BIG del settore.

«Quando devo cimentarmi nella parte dello scrittore, quindi non di chi riassume al volo in un articolo un evento o un momento importante di attualità, devo costruire l'architettura, il telaio portante di quelli che saranno gli argomenti da trattare. Molte volte sono argomenti che conosco molto bene o che ho studiato; altre invece sono cose nuove, cose che possiamo immaginare, che possiamo leggere in un libro tecnico, ma che non possiamo trattare senza approfondire gli argomenti, con chi in prima persona se ne occupa professionalmente.
Questo è stato uno di quei casi.»

«Chi meglio di una wedding planner professionista poteva darmi lo spuNto per definire i confini, le sfumature, le problematiche del settore, le difficoltà del lavoro? Laura Pavanati, un'imprenditrice di talento, che in più di dieci anni di carriera professionale oltre ad aver organizzato molti matrimoni, ha anche formato tanti nuovi wedding planner.
Anche se il mio scopo era quello di raccogliere informazioni per realizzare un libro, non mi è dispiaciuto essere parte del corso stesso e focalizzare i problemi o le potenzialità di questa figura, in un confronto serrato con tante donne future professioniste della categoria.»
Una professione difficile, con i pro ed i contro, ma pur sempre impegnativa, interpretativa, nella quale la stravaganza, l'estrosità, la creatività, sono caratteristiche fondamentali, sia per motivare gli altri, sia per motivare se stessi, nel momento in cui a fine giornata, dopo aver accompagnato cento invitati ai festeggiamenti, immersi in un mondo fantastico creato ad hoc solo per quell'evento, ci si ritrova a piedi scalzi, gonfi e doloranti, buttati su una sedia, ringraziando che tutto si è incastrato, dopo mesi di preparativi.
Un compito di estrema responsabilità, perché sia che vada tutto bene o male, le conseguenze ricadranno sempre sulla wedding planner, o "IL" wedding planner, figura maschile in crescita.

Trasmettere EMOZIONE, e pensare a tutti, sopratutto AI BAMBINI. «Mi ha stupito questo argomento, perchè a volte non ci si pensa, ma i matrimoni che per gli adulti sono; il giorno più bello, un momento di stacco dalla quotidianità, un momento per conoscere persone diverse, un momento per assaporare qualche cibo o vino nuovo. Per i bambini può essere un inferno, una noia mortale. Partendo dagli abiti scomodi, dalle scarpe strette che non bisogna sporcare; per non parlare dei momenti lunghissimi in cui bisogna stare fermi ed in silenzio. Le mamme e nonne cominciano mesi prima a fare la "ramanzina" ai più piccoli: dovrai stare fermo, il cibo non si tocca, non devi correre in mezzo ai tavoli, non ti devi levare la giacca, ecc. Un Inferno!
Allora come fare per evitare ai più piccoli questo calvario? Ci sono molte possibilità, alcune si includono nell'animazione programmata solo per loro, come il mago. Oppure delle attività di giochi all'aria aperta, intervallati dal momento della pappa.
Il ruolo di genitori che ricopriamo ci porta a dover essere presenti in tutti e due gli eventi. Un po' alla cerimonia/pranzo nuziale, un po' al parco giochi, o nella stanza del mago.
Cercate di stimolare la loro fantasia, spiegando che anche loro un giorno si vestiranno da principi e principesse, e che oggi saranno un po' speciali anche loro. Che il gioco sta proprio nel recitare la parte dei cortigiani, come se fossero degli attori in miniatura, che partecipano a tutte le fasi della cerimonia. Spiegategli che cosa succederà, cercando di raccontare un momento magico, speciale, prezioso, magari sarà il primo matrimonio a cui parteciperanno. Quindi un privilegio. Fino a quando arriverà il momento di saturazione, e quindi dovrete avere con voi "il giocattolo magico", una volta io lo chiamavo "cassetto magico", dove riporre giochi mai visti e nascosti, per stupire il bambino nel momento di crisi. Fate anche voi così, un gioco diverso dal solito, portatelo con voi, e al momento del bisogno usatelo, come un talismano contro la noia o la disperazione dei vostri bambini.
Oggi il matrimonio in alcuni casi, per non dire tutti, è un evento, fine a se stesso, in cui attraverso diverse fasi in sequenza si parte da semplici fidanzati e si diventa famiglia. Un bel frullatore temporale che in poche ore, viene riempito di persone, fiori, autovetture, musica, baci, anelli, e molto, molto ancora; poi miscelato ed amalgamato il tutto, il profumo, il gusto, e la tinta che apparirà sarà il frutto del vostro duro lavoro da wedding planner o da genitori di bambini partecipanti.
Comunque vada "show must go on", non ci si può fermare, quindi scegliete bene cosa fare, come sistemare i bambini, parlate con la coppia che vi ha invitato e definite da prima con chi giocheranno, che attività faranno, e così facendo avrete anche voi un piccolo programma "step by step" da seguire, godendovi dei brevi momenti di convivialità assieme a parenti e ospiti.
[Andrea]

LAURA PAVANATI
La professionista Laura Pavanati wedding and event planner inizia dal gennaio 2006 ad occuparsi di organizzare wedding ed eventi in genere.
E’ inoltre tra le prime professioniste ad esercitare in Italia, si occupa costantemente di diffondere e far conoscere questa professione.
Nel 2007 è tra le vincitrici di Progetto Saturno regione Lombardia, concorso dedicato all’imprenditoria.
IL LIBRO DI JULIANJulian non si capacita di come siano andate le cose nell'ultimo anno scolastico. Era il ragazzo più popolare della classe e si ritrova ad essere escluso dai compagni e costretto a cambiare scuola. Solo per aver fatto delle battute! Ma lui ha sempre fatto dell'ironia, e tutti ridevano, prima! Appena arrivato in classe, Auggie, il nuovo compagno di scuola affetto dalla sindrome di Treacher-Collins, lo aveva veramente turbato. Fin da piccolissimo, infatti, Julian aveva il terrore degli zombi e la faccia deforme di Auggie gli aveva fatto tornare gli incubi infantili. Era questo il vero motivo del suo accanimento. Era stato sospeso da scuola quando il preside aveva scoperto i bigliettini che Julian faceva trovare ad Auggie e al suo ex amico Jack e così non aveva potuto partecipare alla gita scolastica. Un provvedimento che i genitori non avevano mai accettato, accusando la scuola di aver sottovalutato la difficoltà della situazione che l'inserimento di Auggie in classe avrebbe comportato. Durante l'estate, però, Julian scopre una verità sconvolgente sulla sua nonna francese. Lei, ebrea, gli confessa che durante la guerra era stata salvata dallo "storpio" della classe, il "Tartaruga", come lo chiamavano tutti deridendolo. Solo pochi giorni prima di essere deportato egli stesso, perché non "perfetto", le aveva dato il suo primo bacio. Il suo nome era Julian... Età di lettura: da 13 anni. | GGG«Dahl possiede il rarissimo dono di far scomparire tutto il mondo che sta intorno al lettore». | Il giardino segretoEsistono luoghi magici dove le persone angustiate dal dolore subiscono un cambiamento straordinario, che riapre il loro animo alla speranza. Uno di questi è il "giardino segreto", scoperto per caso da Mary mentre insegue un pettirosso. In questo posto isolato dal mondo avviene la miracolosa trasformazione della ragazza. Da bambina viziata ed egoista, cresciuta senza amore e perciò priva di comprensione e compassione, Mary diventa una giovane altruista e generosa, capace di infondere nuova fiducia anche in Colin, il ragazzo malato nel corpo e nello spirito di cui è diventata inseparabile amica. Età di lettura: da 10 anni. |
IL LIBRO DI JULIAN
Julian non si capacita di come siano andate le cose nell'ultimo anno scolastico. Era il ragazzo più popolare della classe e si ritrova ad essere escluso dai compagni e costretto a cambiare scuola. Solo per aver fatto delle battute! Ma lui ha sempre fatto dell'ironia, e tutti ridevano, prima! Appena arrivato in classe, Auggie, il nuovo compagno di scuola affetto dalla sindrome di Treacher-Collins, lo aveva veramente turbato. Fin da piccolissimo, infatti, Julian aveva il terrore degli zombi e la faccia deforme di Auggie gli aveva fatto tornare gli incubi infantili. Era questo il vero motivo del suo accanimento. Era stato sospeso da scuola quando il preside aveva scoperto i bigliettini che Julian faceva trovare ad Auggie e al suo ex amico Jack e così non aveva potuto partecipare alla gita scolastica. Un provvedimento che i genitori non avevano mai accettato, accusando la scuola di aver sottovalutato la difficoltà della situazione che l'inserimento di Auggie in classe avrebbe comportato. Durante l'estate, però, Julian scopre una verità sconvolgente sulla sua nonna francese. Lei, ebrea, gli confessa che durante la guerra era stata salvata dallo "storpio" della classe, il "Tartaruga", come lo chiamavano tutti deridendolo. Solo pochi giorni prima di essere deportato egli stesso, perché non "perfetto", le aveva dato il suo primo bacio. Il suo nome era Julian... Età di lettura: da 13 anni.
GGG
«Dahl possiede il rarissimo dono di far scomparire tutto il mondo che sta intorno al lettore».
Goffredo Fofi
«Maestro della short story, a lungo considerato solo uno scrittore per ragazzi… iperbolico, beffardo, divertente, la sua massima virtù è dinamica, è la velocità. Ci si accorge di come e quanto la sua consistenza sia un meccanismo perfetto, esplosivo al pari di una bomba».
Franco Cordelli, Corriere della Sera
«Roald Dahl parteggia sempre per i bambini e ha creato tanti piccoli personaggi con speciali poteri che si vendicano delle prepotenze degli adulti o li puniscono per le loro cattive azioni».
Donatella Ziliotto
«Il GGG, il gigante che acchiappa i sogni al volo con una rete da farfalle, e poi soffia con una tromba i sogni più belli nelle camere da letto dei bambini: a mio parere una meravigliosa invenzione onirica, alla pari con i grandi personaggi, a metà strada fra il sogno e la veglia, creati dall’immaginazione del romanticismo europeo».
Guido Almansi, Panorama
Il giardino segreto
Esistono luoghi magici dove le persone angustiate dal dolore subiscono un cambiamento straordinario, che riapre il loro animo alla speranza. Uno di questi è il "giardino segreto", scoperto per caso da Mary mentre insegue un pettirosso. In questo posto isolato dal mondo avviene la miracolosa trasformazione della ragazza. Da bambina viziata ed egoista, cresciuta senza amore e perciò priva di comprensione e compassione, Mary diventa una giovane altruista e generosa, capace di infondere nuova fiducia anche in Colin, il ragazzo malato nel corpo e nello spirito di cui è diventata inseparabile amica. Età di lettura: da 10 anni.

SPECIALE C A M P E R
Sagre per regione


Sagre per regione:
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BESTIA, mangiare Americano

Sembra di stare in un locale Newyorkese, si sente nella propria mente il profumo della City, quel misto di smog e hot dog; quelle foglie che passano spinte dal vento, senza capire da quale albero siano cadute. Il design degli ambienti è proprio "Urban City", quando si apre la porta all'ingresso si immagina di scorgere fuori in strada una macchia di colore giallo, un TAXI fermo che fa scendere gli occupanti.
L'atmosfera è molto Street, la comunicazione diretta ed informale del personale rende tutto a misura umana. Anche gli sgabelli classici risuonano come memoria di un classico della Grande Mela (Big Apple), sopranome che risale al 1909 hanno in cui Edward S. Martin la definì nel suo libro The Wayfarer in New York (Un viandante a New York), termine ripreso in seguito dal giornalista sportivo John J. Fitz Gerald.

Seduti in questo Big Apple Corner, sull'angolo tra la 54° West Street e Broadway, a Vimercate; ci si fa coccolare dal colore ambrato della pinta di birra, dalle luci stile industriale, e dai muri con mattoni a vista stile loft.
Tempo di aprire la porta e si diventa subito Vip, grazie alle attenzioni e agli ampi sorrisi che ci accolgono in questo posto "Bestiale".
Ogni posto ha un angolo di prospettiva particolare, quasi a voler raccontare una storia. La musica soffusa emessa dalla puntina del giradischi a 33 giri, avvolge sulle note di Elvis Presley tutta la sala, proiettandoci in un mondo fantastico; una porta nel passato.


Bando alle ciance bisogna mangiare! Abbiamo deciso di creare una linea d'unione tra Bestia Street Food Vimercate e Katz’s Deli New York: BESTIALE [PULLED PORK] (pane multi cereali, spalla di maiale affumicata, lattuga e guanciale home made) eehh PANE E PASTRAMI (pane di segale, pastrami, cetriolini, senape in grani).


PASTRAMI
Punta di petto di manzo, senza il biancostato, marinata con spezie e aromi, questo consentiva di mantenerla per molto tempo anche tre o quattro settimane. Gli aromi vengono strofinati in modo da creare uno strato superficiale che poi verrà abbrustolito. La carne così conciata viene affumicata per due giorni. Poi viene bollita per rendere le fibre morbide, in modo che si sciolga in bocca. Assemblare il panino che deve essere spesso con senape e cetriolini.


Un bombardamento di sapori, un luogo nuovo ma che avrà grande successo. Molti particolari che si percepiscono osservando e assaggiando. Una grande varietà di birre per tutti i palati, a spina e in lattina.
Tanti i contorni e i topping che rendono uniche le scelte dei commensali.
Lo slogan è: ALLENTA LA CRAVATTA E SBRANA! Noi lo trasformeremo in "allenta la cinta", perché dopo aver gustato il panino e le fantastiche patatine fritte, non ci sarà più posto per niente altro.

Impossibile non innamorarsi di un locale così accogliente, e dal menù affascinante. Speriamo di tornare presto ed assaggiare altre sfiziosità, come le salsicce e i JALAPENOS.
Vicino alla tangenziale, attaccato al Centro Commerciale e al Cinema The Space. Un luogo dove scappare dalla quotidianità e trovare un momento di novità.
[Andrea]

VOTO 4 SCUDI SU CINQUE - MOLTO BUONO
Punti di forza
- Posizione ideale con parcheggio ampio del Centro Commerciale
- Locale alla moda con un ambiente giovane e frizzante
- Spillatura della birra perfetta, con decantazione e tappo a fungo della schiuma per mantenere l'aroma del luppolo compatto e denso
- Prezzo in linea con la qualità del cibo e del beverage
- Pulizia e servizio cordiale e veloce
- Musica in linea con lo stile del locale e a volume da sottofondo
- Ampia scelta a menù esposto in alto che facilità di fare l'ordinazione
- Panini perfetti, saporiti e gustosi con dosi ultra abbondanti
- Velocità nel risolvere i problemi dei clienti es. WC ostruito
- Personale cordiale e sorridente ma anche preparato e competente
- Pratici ganci per le borse attaccati ai tavoli
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BESTIA Street Food
ti guidi alla preda: sbranala!
Eccedi nel peccato e purificati
con fontane di birra celestiale! #EatWhitStyle!
SMARTLAB - HO ROTTO IL CELLULARE PANICO

Abbiamo i brividi quando sentiamo quel rumore sordo, quando il telefonino cade piatto sul pavimento; e per la legge di Murphy, sempre con lo schermo verso i basso. Siamo terrorizzati, ci muoviamo al rallentatore, sperando che non sia successo niente. Poi recuperiamo il telefonino, e il vetro è schiantato.
La disperazione ci pervade, sembra quasi di aver perso una persona cara, un sentimento affettivo, tale che proviamo subito a premere il pulsante di servizio e a chiamare Siri. Sembra che anche lei abbia un po’ di raucedine, frutto della botta, della caduta; ma funziona. Proviamo a fare un numero e a vedere se il telefono può fare chiamate, se non è andata male, chiama e sentiamo la voce della persona che abbiamo chiamato, male quando non sentiamo niente, e come se avessimo un defibrillatore, per dare una scossa al telefono, clicchiamo con una delle dita sull’icona del vivavoce. Sentiamo nella mente quei tre secondi interminabili: libera, mille e uno, mille e due, mille e tre. «pronto ciao, che succede non ti sento» Adesso abbiamo la certezza che fino a quando non porteremo il telefono in riparazione, saremo obbligati ad usare i messaggini scritti con WhatsApp.

L’ultima cosa da fare, è comunicare al mondo la nostra perdita, perché il telefonino è come una persona nella nostra testa. Quindi apriamo l’applicazione di FaceBook, e scriviamo un post con tante emoticons tristi, con parole sconvolgenti tipo: è defunto, l’ho ucciso, cosa farò. A questo punto la solidarietà della rete comincia nell’azione sociale di sostegno, e iniziano le domande serie: chi è defunto? Dove ti trovi? Stai bene? Cosa è successo? Da qui è una cascata di botta e risposta che aggraveranno ancora il vostro senso di colpa, la disperazione, anche perché guardando lo schermo del telefono osserverete la cicatrice scheggiata del male che gli avete fatto.
Quali sono le possibilità? Portare il telefono in assistenza, se è un melafonino ci sarà da aspettare, e non è detto che ci sia un sostituto, magari è fuori produzione; magari avete fatto l’ultimo backup proprio la sera prima. Magari non fate un backup da mesi, e quindi dovrete prima copiare tutta la memoria del telefono prima di metterlo a posto.
Possibilità due, lo portate dai “cinesi”, una strada senza ritorno per due motivi, il primo è che dopo la sostituzione del vetro, non potrete più portarlo in un Apple Store, la seconda; è che magari lo schermo sostituito non funziona bene, e per far fare al telefono una semplice operazione, bisogna picchiare forte sullo schermo, con il rischio di romperlo di nuovo.
Poi quasi per caso, mentre passeggi al Centro Commerciale Torri Bianche di Vimercate, noti un cubo in mezzo al corridoio, rivestito da cover, accessori, ed un sacco di informazioni visive. All’interno del recinto ci sono dei ragazzi in camice che smontano e rimontano telefoni, hai appena scoperto lo SMARTLAB. Cosa fanno? Di tutto! Dai telefonini ai computer ai tablet. «Purtroppo è capitato due volte con due telefoni diversi, uno proprio non “respirava” più, non si accendeva e non si collegava al computer, non voleva essere rianimato, era un fautore dell’eutanasia. Ci prendeva anche in giro, perché nel buio della sua morte, al centro dello schermo faceva le linguacce, compariva la mela mangiata, e basta, rimaneva così per diversi minuti, finché esausto chiudeva gli occhi e lo schermo diventava nero.»
In questa pantomima, parossistica ed isterica, c’è la verità di quanto siamo legati a questo oggetto, che ci accompagna ovunque, e sottolineo o v u n q u e; quindi se rimaniamo senza la nostra “realtà aumentata” pur essendo normodotati, in quel momento ci trasformiamo in invalidi, esclusi dal mondo, emarginati (tutti chattano e noi no, non so che tempo farà, la mia fidanzata mi cerca e io non posso rispondere, ecc.) a questo punto lo SmartLab, farà un’analisi e vi consegnerà un preventivo, se accetterete, nel giro di poche ore avrete il vostro telefono come prima. Sono veloci, professionali ed economici, parola di chi ha dovuto rianimare due melafonini, che sono resuscitati, e adesso ringraziano i ragazzi dello SmartLab, in quanto, se non c’erano loro, per la necessità di avere questo oggetto necessario per la vita e per il lavoro, avremo dovuto comprarne uno nuovo, e seppellire quello vecchio.

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SmartLab
Eventi, eventi, ancora eventi


Sport Bambino


LA CARTOLINA DI PAOLO SILVESTRI

Ispettore del Registro Navale, segue per il Boreau Veritas la verifica di navi e piattaforme offshore, certificando se sono adatte alla navigazione oppure devono effettuare delle revisioni.
Sarà il nostro collaboratore di altre cartoline dal mondo, viaggiando per lavoro in East Africa, Mozambico, Tanzania e Kenya. Essendo anche il Direttore Commerciale per tutta l'Africa, anche: Angola, Congo, Ghana e Nigeria.
Speriamo che gli consentano di fare foto, così potremo inserirle nella rubrica: Mal d'Africa
Cabinda, enclave Angolana all' interno del Congo....
«Ci sono arrivato la prima volta 4 anni fa, con l'ultimo volo da Luanda... ore 23:00, notte, buio pesto e nessuno ad aspettarmi.....paura, curiostà, sconcerto??? Mah....
Non avevo ancora pratica degli usi e costumi degli "angolani" e tanto meno conoscevo il loro "attaccamento al lavoro".
L'autista che doveva venire a prendermi, "niente da dire", se ne stava tranquillo a dormire a 50 metri lontano da me; in mezzo ad altre persone.
L'aeroporto si chiama anche "Internazionale" ma non so che altri aerei internazionali partano da qui.
Durante le mie lunghe attese per tornare a Luanda, passavo il tempo divertendomi a guardare affascinato, quasi a bordo pista, la partenza dei mastodontici Tupolev militari. Un assordante spettacolo di potenza quando si accendevano i motori.
Una delle situazioni esilaranti che ho avuto il piacere di vedere e' stata quando, gli unici due voli per Luanda, uno delle ore 18:00 e l'altro delle ore 21:00; si sono accavallati a causa del ritardo del primo volo.
Sala d'aspetto piena di passeggeri, dei due voli. Al momento dell'apertura dell'imbarco, le persone regolarmente prenotate, e quelle del secondo volo, volevano entrambe, a tutti i costi; salire a bordo del primo aereo.»

Il secondo aneddoto che voglio raccontare, riguarda la popolazione locale, che ha l'abitudine di corrompere gli addetti ai bagagli, per spedire borse ai loro parenti e amici a Luanda. Un giorno pero' hanno esagerato. Si era formata una vera e propria montagna di borse di plastica e borse frigo, era più alta dell' aereo stesso, un piccolo bimotore da 30 posti, insufficiente per tutto quel carico. Praticamente la montagna di bagagli è rimasta tutta sulla pista.
CURIOSITA'

FILM, ANIMAZIONE, CARTONI

Tremila anni fa, i più grandi navigatori al mondo attraversavano lo sconfinato Oceano Pacifico, alla scoperta delle numerose isole dell'Oceania. Ma poi, per un millennio, i loro viaggi cessarono - e ancora oggi, nessuno sa il perché. Da Walt Disney Animation Studios arriva Oceania, un'entusiasmante avventura d'animazione incentrata su una vivace adolescente di nome Vaiana, che s'imbarca in una coraggiosa missione per salvare il suo popolo. Durante il suo viaggio, s'imbatterà nel semidio in disgrazia Maui che la guiderà nella sua ricerca per diventare una grande esploratrice. Insieme, i due attraverseranno l'oceano in un viaggio pieno d'azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l'antica ricerca dei suoi antenati e troverà l'unica cosa che ha sempre desiderato: la propria identità.
Una fiaba per i più piccoli
Break Guide "GREEN"
Il sentiero della speranza

L'autunno, un autunno particolarmente caldo, quello del 2016... Giornate dalle temperature primaverili e dall'aria leggera e frizzantina. Solo guardando gli alberi ti accorgi che tutte le foglie sono cadute. Sono per terra, un insieme multicolore, dalle tonalità giallo rosse e verdi; molte già color ruggine precedono i tuoi passi fino a formare un tappeto sonoro, che calpestato rimanda a quel tipico suono autunnale. «Quale miglior momento per dedicarsi un weekend fuori porta in mezzo alla natura?»
Ed è così che, il 20 novembre, ci troviamo a percorrere un sentiero particolare: il sentiero della speranza. A Belluno Veronese, in una bellissima zona del lago di Garda, non distante da Verona. Incuriositi da un opuscolo, che proponeva diverse attività sul territorio, quello che in particolare ha colpito la nostra curiosità è stato: itinerario Brentino - Santuario Madonna della Corona.


La foto parla da sola: un santuario scolpito nella roccia, sospeso tra la terra ed il cielo, a 770 mt sopra il livello del mare. Affacciato a strapiombo sulla valle dell'Adige, incastonato tra le rocce del Baldo, «mi ha da subito sbalordito!» Da non credere se penso al periodo in cui è stato eretto, il 1500 D.C. circa. Ancora più suggestivo se si pensa che da alcuni documenti medievali, si evince che già dalla seconda metà del 1200 D.C. esistevano, un monastero ed una cappella, su cui poi venne realizzato tale santuario. Un luogo surreale da poter raggiungere, come indicato nel dépliant, seguendo un sentiero con 600 mt di dislivello, attraverso un facile percorso di sole 2 ore circa. Incentivati dalla curiosità che sempre ci porta a scoprire particolari località dal fascino misterioso, e volenterosi nel cimentarci in una passeggiata lunga circa 2.425 metri, ci siamo armati di buona volontà, una bottiglietta d'acqua a testa, scarpe e abbigliamento da trekking, e tanta voglia di immergerci in questa cornice montana. Come spesso accade, la giornata soleggiata dal clima mite, ha accompagnato questa nuova avventura. «Personalmente non mi aspettavo che un "facile sentiero" potesse essere così impegnativo.» Una infinita serie di gradini, alti, bassi, larghi, stretti, lunghi, corti, con ciottoli, con pietre piatte e tonde o frastagliate e sconnesse, un po' fangosi, ricoperti da foglie o erba tendente al secco, si alternavano brevemente ad impervie salite scoscese.

Tutto intorno un paesaggio incantevole, da togliere il fiato, per quel senso di libertà che s'impadronisce del tuo essere quando lo sguardo si perde verso valle per poi risalire sul versante montuoso che vertiginosamente punta verso il cielo blu. «Ed è così che io e Andrea, senza fiato per la fatica e senza fiato per lo spettacolo del luogo, non ci siamo dati per vinti, stimolati dalla volontà di arrivare a destinazione: Santuario Madonna della Corona.»
Abbiamo capito subito d'esser davvero impreparati a quel tipo di impegno fisico. Diverse persone ci hanno superato, dai più giovani ai molto più longevi, con un ritmo ed una andatura invidiabile. Avremmo potuto cedere alla tentazione di fare dietro front e invece abbiamo perseverato, con estremo affanno iniziale, seguito poi dalla spossatezza muscolare, una volta giunti a metà del tragitto. «Qui la pendenza è davvero incisiva.» I gradini, divenuti "gradoni" alti fino al ginocchio, si susseguono tra le rocce inerti da cui diversi arbusti, con lunghi rami spogli, sembrano mostrare qualcosa di prezioso: le diverse bacche rosse ovoidali. L'aria sempre più leggera, ossigena prepotentemente i polmoni, attraverso brevi e profondi respiri dovuti alla grande fatica. Una curva dietro l'altra caratterizza questo percorso lungo la pendice del monte. Dopo una curva, ecco irta una parete rocciosa da cui è franata una grande quantità di piccole pietre che ricoprono l'intero sentiero stretto e tortuoso. Il sentiero si inerpica su un profondo dirupo. Ed è per questo motivo, che un grosso cavo d'acciaio, è stato fissato come tirante di sicurezza. Una linea guida, per aiutarsi con mani o moschettoni, a non perdere aderenza. Di seguito un via vai, di rampe, di scale, scavate direttamente nella roccia, con il lato verso valle munito di muretto. Quasi a ricordare la grande muraglia cinese che in verticale si arrampica sulla roccia, e man mano diviene sempre più scura e scivolosa a causa dell'umidità, che trasuda in superficie. Proprio lì, mentre siamo arrivati a quel punto, abbiamo incrociato una famigliola. Padre super attrezzato con un grande zaino tecnico sulle spalle e marsupio appoggiato sull'addome, spensierato portava in giro il suo bebè. Subito dietro di lui, una madre con due bambini, una femminuccia di circa 8 anni ed un maschietto forse di 4 o 5. «Vederli mi ha fatto sentire contemporaneamente inadatta a quel percorso e ancor più volenterosa di impegnarmi per dimostrare il contrario.» A dispetto delle ginocchia tremolanti ho così continuato a salire gradino dopo gradino, con l'idea di raggiungere quella meta incastonata nella parete rocciosa. Ma purtroppo l'idea è rimasta tale, era giunta l'ora di tornare indietro, verso il paese in cui avevamo lasciato parcheggiata la nostra auto. Il sole da lì a poco sarebbe tramontato, non potevamo rischiare di farci sorprendere dall'oscurità. I rintocchi delle campane del santuario pronte a spezzare silenzio e spiritualità, dove il tempo pare essersi fermato, ci hanno avvolto in una atmosfera irreale in cui per molti la fede li accompagna in un pellegrinaggio per raggiungere un luogo Santo e poi lasciarlo con l'anima leggera.

«Non è stato però il nostro caso, anche se spinti da buoni propositi»
Un po' delusi dal non aver raggiunto la meta, dopo tanta fatica, a cuor leggero siamo ritornati verso Brentino. Con la promessa che in un’altra occasione e un altro periodo, magari scendendo da Stazzi verso il Santuario, saremmo ritornati per ammirare un capolavoro d'altri tempi per entrare a far parte di quel quadro antico affacciato sulla valle!
[Laura]

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